“Il vicepresidente del Consiglio Di Maio, così come aveva fatto il premier Conte, annuncia una legge di bilancio ‘coraggiosa’. Uno dei modi per attuare questo proposito è imprimere una svolta alle (errate) politiche sull’immobiliare adottate dalla manovra Monti in poi e dare ascolto, al contrario, agli avvertimenti a più riprese lanciati da due economisti non omologati che siedono nel Consiglio dei ministri, Tria e Savona. Si tratta, quindi, di prendere finalmente atto che aver preteso – dal 2012 ad oggi – oltre 150 miliardi di euro di imposte patrimoniali dalla proprietà immobiliare ha significato, non solo erodere i risparmi e gli investimenti di famiglie e imprese, ma anche comprimere i consumi, frenare la crescita e sacrificare innumerevoli posti di lavoro”. Lo afferma in una nota Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia.
“Occorre, allora, fare il contrario di quanto fatto finora – aggiunge -: liberare il settore immobiliare dalla morsa fiscale che lo opprime e consentire ai tanti operatori che lo animano di tornare a svolgere il loro tradizionale ruolo di motore di sviluppo dell’economia”.