Meno 875: è sicuramente preoccupante il calo di donazioni di sangue registrato a livello provinciale, nei primi 5 mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2021, dall’Avis. Un calo che si aggiunge a quelli avutisi dal momento dell’inizio della pandemia, e che creerà ulteriori problematiche, a livello sanitario, nel periodo estivo, in cui tradizionalmente c’è una diminuzione “fisiologica” delle donazioni. Purtroppo però le malattie, gli incidenti, i pazienti che hanno bisogno di trasfusioni non vanno in vacanza, come è stato sottolineato nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina nella sede dell’Avis provinciale, a Mestre, a cui hanno preso parte il presidente ed il tesoriere dell’associazione, rispettivamente Nevio Boscolo e Antonio Dellan, il primario del Centro trasfusionale dell’Ulss 3, Gianluca Gessoni, e l’assessore comunale alla Coesione sociale. A fronte di un calo registrato a livello provinciale in questa prima parte dell’anno del 4,8%, dati leggermente migliori si sono avuti per quanto riguarda il territorio comunale di Venezia con -22 donazioni (2058 contro 2080) ed un -1,1%. E’ comunque ancora troppo poco, serve sangue, e per averne di più, è stato sottolineato, si possono percorrere solo due strade: quella di aumentare il numero dei donatori e quella di portare il numero di donazioni di ciascuno dalla media attuale di 1, 7 a quella di 2 all’anno. Un’azione, insomma che Avis sta promuovendo sia tra chi è già donatore, che tra chi è auspicabile possa diventarlo. Particolarmente positivi i dati del “Progetto scuola” avviato tra gli studenti di quarta e quinta superiore degli istituti presenti in provincia di Venezia: le donazioni dei giovanissimi (che devono avere un’età minima di 18 anni compiuti) sono salite dalle 154 dell’anno scolastico 2020/21 alle 531 di questo appena conclusosi. Buoni frutti stanno portando anche alcune partnership per pubblicizzare l’importanza delle donazioni, a cominciare da quella con la Reyer Venezia.
-Foto ufficio stampa Comune di Venezia-