“Dobbiamo essere orgogliosi, la firma di questi accordi rappresentano un altro passo importante per l’edilizia scolastica, un ulteriore segnale di attenzione teso al bene della nostra scuola”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, nel corso della firma di accordi fra il Miur, Bei, Ceb e Cdp in materia di edilizia scolastica, alla presenza del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
“Lavorare ogni giorno per garantire ai nostri ragazzi e agli insegnanti di poter studiare, lavorare in edifici sicuri deve essere sempre la nostra priorità – ha aggiunto Bussetti -. Come governo abbiamo iniziato il nostro lavoro nell’istruzione partendo proprio dall’edilizia, sbloccando risorse rimaste ferme per troppo tempo e semplificando al massimo le procedure per l’erogazione dei fondi. Non bisogna più perdere tempo”.
Importanti istituzioni finanziarie, con la firma dell’accordo di oggi “rinnovano il loro impegno per sostenere il governo italiano”, ha concluso Bussetti, “nella sua azione di miglioramento del sistema edilizio scolastico. Operare per la scuola significa guardare al futuro e mettere al centro la più importante delle istituzione”.
I contratti di progetto firmati oggi mettono a disposizione un miliardo e mezzo per l’edilizia scolastica. Risorse che permetteranno di fare interventi di diverso tipo: messa in sicurezza, ristrutturazioni, adeguamento alle norme antisismiche, efficientamento energetico, costruzione di nuovi edifici scolastici. Il ministro dell’Istruzione ha assicurato che “quello di oggi è un tassello molto importante di un percorso che abbiamo portato avanti e che proseguirà fino alla fine del nostro mandato. La sicurezza delle scuole è un dovere morale, la scuola deve essere prima di tutto sicura”. Per il premier Conte: “Le scuole sono lo scrigno ma anche la cassaforte del nostro paese, sono i luoghi a cui noi affidiamo la crescita dei nostri ragazzi, affidiamo il nostro futuro, sono un punto di riferimento sul piano formativo e morale. Le scuole devono anche essere dei posti sicuri, la sicurezza è un elemento che noi dobbiamo garantire, scuola più sicura significa anche una scuola più moderna”.
Ammontano a 1.555 milioni i fondi stanziati dalla Banca europea per gli investimenti (BEI, per la quota di 1.255 milioni), dalla Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB, 300 milioni). Fondi che saranno utilizzati dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP) a beneficio degli enti locali proprietari degli edifici scolastici. Le risorse saranno erogate da Cdp a Comuni, Province e Città Metropolitane tramite la concessione di mutui alle Regioni, sulla base di graduatorie di priorità predisposte da queste ultime e rientranti nella programmazione nazionale triennale 2018-2020 per l’edilizia scolastica del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che coordina il piano e monitorerà l’utilizzo dei fondi. Gli oneri di ammortamento saranno a carico dello Stato e, grazie a specifiche modalità di erogazione, i beneficiari finali potranno utilizzare le risorse senza impatto sul proprio patto di stabilità interno.
“Cassa Depositi e Prestiti da 170 sostiene lo sviluppo del nostro paese su tutti i fronti, dalle infrastrutture alle imprese”, ha detto Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Cdp, “il tema della scuola rappresenta un tema fondante, sono i giovani la fondamentale risorsa di sviluppo del nostro paese. Negli ultimi sei mesi Cdp ha finanziato investimenti in 91 edifici scolastici, praticamente una scuola ogni due giorni e negli ultimi anni Cassa Depositi e Prestiti ha investito 2,5 miliardi in edilizia scolastica”. Dario Scannapieco, vicepresidente della Banca europea degli investimenti, ha ricordato che “il ruolo della istituzioni europee, e la Bei è una di esse, è di lavorare insieme,a fianco, della amministrazioni degli stati membri, e di rendere i singoli paesi, e quindi l’Europa tutta più competitiva”.
Nel complesso, con gli stanziamenti erogati oggi e negli scorsi anni dalle istituzioni finanziarie europee e internazionali, sarà possibile realizzare interventi su oltre 9mila edifici scolastici. Il Piano per l’edilizia scolastica e la collaborazione economica fra gli attori in campo è possibile anche grazie ad avanzati sistemi informativi di mappatura completa degli edifici scolastici in tutta Italia e di monitoraggio degli interventi (accessibili in forma geo-referenziata ed in modalità “open data”), che sono considerati un’eccellenza a livello europeo.