Storica Roma. L’impresa è servita. Una partita perfetta sotto ogni punto di vista (fisico, tattico, tecnico, comportamentale) consente una rimonta indimenticabile che vale la semifinale di Champions League, 34 anni dopo. Davvero incredibile quanto successo all’Olimpico, dove il Barcellona arrivava tranquillo di un vantaggio di tre reti. Una tranquillità che gli uomini di Di Francesco hanno demolito con pazienza minuto per minuto, trovando la rete del vantaggio in avvio con Dzeko (monumentale) e aspettando la ripresa per affondare i colpi con il rigore di De Rossi (in serata di grazia) e la girata di testa di Manolas, anche lui tra i migliori. Barcellona ridotto ai minimi termini, punito da un probabile eccesso di sicurezza. A caccia dell’impresa, Di Francesco rivoluziona la sua Roma a livello tattico più che di interpreti: difesa a tre con l’inserimento di Juan Jesus con Manolas e Fazio, Florenzi e Kolarov a tutta fascia, Nainggolan dietro Schick e Dzeko. Dopo un paio di rischi firmati Sergi Roberto e Messi (Valverde ha riproposto lo stesso 11 dell’andata, ancora escluso Dembelè, Suarez fa coppia con la Pulce), la Roma trova subito la via della rete: lancio di De Rossi, Dzeko si infila tra Umtiti e Jordi Alba, firmando il gol-speranza dopo poco più di 5 minuti. La strada è ancora particolarmente impervia dopo l’1-4 dell’andata, ma l’Olimpico riceve e restituisce la spinta emotiva che serviva. Il Barcellona si muove a ritmi lenti, la spizzata di Schick per poco non sorprende Ter Stegen, poi il ceco, servito alla perfezione da Fazio, avrebbe la grande chance per il 2-0. Il suo colpo di testa, però, finisce fuori di un nulla. Serve invece una bella parata di Ter Stegen per respingere la zuccata di Dzeko, che appare in gran serata. All’intervallo, dopo una nuova punizione di Messi alta, Roma avanti 1-0 e tra gli applausi. C’è ancora tempo per sognare. Anche perché i giallorossi ripartono senza cambi con il piede pigiato forte sull’acceleratore, forzando il pressing che mette in tilt un Barcellona svagato. Non a caso è un recupero palla di De Rossi su Rakitic a innescare il raddoppio: Nainggolan lancia Dzeko, ancora imprendibile, atterrato in area da Piquè. Turpin con qualche esitazione concede il rigore e forse grazia l’iberico, soltanto ammonito: è glaciale De Rossi, al minuto 58 la Roma è a una sola rete del miracolo. Non ci vanno lontano Nainggolan e soprattutto De Rossi. Finale per cuori forti. Mentre Alisson ferma l’iniziativa di Messi, tocca a Under ed El Shaarawy, ma Ter Stegen è decisivo al tocco sottomisura del Faraone, innescato da Florenzi (80’). Niente può il portiere tedesco all’83’: angolo di Under, Manolas anticipa Semedo e infila il 3-0. Olimpico impazzito, minuti finali da cuore in gola. Specie quando un’uscita spericolata di ALisson su Piquè si trasforma in un invito per Dembelè, che sbaglia comunque il complicatissimo pallonetto. E’ finita. Barcellona annichilito. La Roma è nella storia.
Nell’altro match in programma, il Liverpool di Klopp accede in semifinale dopo dieci anni. Dopo aver stravinto la sfida di andata, infatti, i Reds riescono a battere il Manchester City per 2-1 anche nel match di ritorno, con i padroni di casa possono recriminare per una rete ingiustamente annullata a Sane’ allo scadere del primo tempo, che avrebbe potuto
cambiare le sorti del match.
(ITALPRESS).