Secondo un’indagine svolta dal Centro Studi Fiaip su circa 1.000 agenti immobiliari, dal 4 maggio giorno di riapertura delle attività, sono riprese a pieno regime le visite agli immobili sia in vendita che in locazione. La domanda potenziale sembra addirittura cresciuta e sono state raccolte le prime proposte d’acquisto, confermando che la pandemia non ha spento la voglia di casa. Nel secondo trimestre, secondo il Centro Studi Fiaip, si fotografa una situazione stazionaria per il mercato immobiliare residenziale, rispetto allo stesso periodo del 2019, anche per quanto concerne i valori immobiliari. Viceversa, relativamente ai settori commerciale e direzionale si registra una contrazione dei valori per le locazione di uffici, con un altrettanto forte riduzione dei metri quadri richiesti dalle aziende. Medesima situazione per quanto concerne i negozi che, fatta eccezione per le attività alimentari, continuano a soffrire gli effetti della crisi. Il settore turistico, fortemente penalizzato dalla pandemia, è attualmente in una situazione di “limbo” nell’attesa di una ripartenza del flusso dei collegamenti.Nonostante il periodo di grande difficoltà e incertezza, sarebbero più di 2 milioni le famiglie propense all’acquisto immobiliare, mentre la domanda è condizionata da una rapida evoluzione dei modi di abitare, ossia di vivere la propria abitazione anche come luogo dove lavorare e produrre. L’abitazione maggiormente richiesta continua a essere il trilocale, che non solo deve godere di tutti i servizi (metro-bus, supermarket, farmacie, alimentari) in prossimità, ma disporre di terrazzi e balconi o di aree a verde privato, oltre ad uno spazio dove poter lavorare in smart-working. “Le mutate esigenze dell’abitazione desiderata – dichiara Mario Condò de Satriano, presidente del Centro Studi Fiaip – purtroppo non bilanciate da una maggiore capacità di spesa, produrranno una omogeneizzazione e migliore distribuzione della domanda sul territorio a vantaggio di una rivalutazione delle zone semicentrali e periferiche. Si conferma in crescita il numero di coloro che si rivolgono alle agenzie immobiliari (+22%) per guardare all’acquisto della casa, per difendere i propri investimenti e per riconvertire l’abitazione in una casa più confortevole e spaziosa. Aumentano inoltre – aggiunge – coloro che hanno mostrato difficoltà nel pagamento dell’affitto, che non riescono ad accedere ad alcun bonus e dove il ruolo dell’agente immobiliare diviene ancora più strategico al fine di trovare soluzioni condivise che evitino contenziosi legali. Nel segmento commerciale sono inoltre numerosi negozi nei centri storici non hanno riaperto e sono sempre in crescita coloro che dismettono locali e attività d’impresa non potendo superare la crisi”.
Per il presidente Fiaip Gian Battista Baccarini, “rispetto ai Paesi europei lo stock immobiliare italiano, caratterizzato da una percentuale elevata di immobili obsoleti, potrà però beneficiare dell’effetto che auspichiamo sarà innescato nei prossimi mesi dall’applicazione di un’interessante misura prevista all’interno del Dl Rilancio, conosciuta come ‘Superbonus 110%’ quale progetto organico a sistema circolare che richiede la collaborazione di tutti, in quanto affianca una fiscalità di vantaggio alla riqualificazione energetica e al consolidamento sismico dell’intero patrimonio immobiliare rendendolo nuovamente attrattivo e contribuendo in tal modo ad aumentare il valore di mercato. Una misura che – ribadisce – con i giusti correttivi quali una sburocratizzazione per facilitare l’accesso, l’estensione della sua applicabilità alle seconde case unifamiliari e l’allungamento della sua durata almeno fino al 2025, potrebbe rappresentare, grazie anche e soprattutto alla ‘bancabilità’, una leva di strategica importanza per il rilancio del mercato, in particolare dell’usato, e in generale dell’intero settore immobiliare da sempre fondamentale per l’intera economia nazionale”, conclude.
(ITALPRESS).
Immobili, valori stazionari nonostante clima economico negativo
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