“Pazzesco, io davanti a Ronaldo e Lewandowski, se rileggo l’albo d’oro al contrario quasi non ci credo: Messi Messi Suarez Ronaldo Ronaldo Messi Messi Ronaldo Messi. Ho spezzato un incantesimo, interrotto il duetto Leo-Cristiano. Per questo ho ringraziato la squadra, era il minimo che potessi fare”. Con 36 gol all’attivo, Ciro Immobile ha conquistato la ‘Scarpa d’Oro’, confermandosi bomber di razza come pochi in circolazione nel calcio moderno. Con un’altra rete sarebbe entrato da solo nella storia del calcio italiano: “Nessun rimpianto – spiega il 30enne attaccante della Lazio in un’intervista esclusiva a ‘Il Corriere dello Sport’ – Ho fatto quello che andava fatto. Se non mi fossi comportato così non avrei raggiunto la cifra record. Lo spogliatoio, i suoi equilibri prevalgono sul resto. Sono fili sottilissimi e non devono essere mai spezzati. Il calcio è un gioco collettivo, nel corso di una stagione sono tanti i momenti in cui si ha bisogno dei compagni, del passaggio in più, del pallone servito nel punto giusto e al momento giusto. Il buon gruppo ha un’ottima memoria”. Alla soddisfazione personale si accompagna però la delusione di squadra per aver sprecato un’occasione probabilmente irripetibile: “Ne siamo consapevoli, prima del lockdown eravamo a un solo punto dalla Juve e, soprattutto, mentalmente a mille – ammette la punta napoletana, che in carriera ha indossato anche le maglie di Juventus, Genoa, Torino, Borussia Dortmund e Siviglia – Le partite le vincevamo prima ancora di giocarle. La sospensione ci ha danneggiato, è stata gestita male, pur se abbiamo tentato di fare le cose al meglio. Per qualcuno rimanere bloccato a Roma non è stato un bene, ammetto di averlo pensato. In particolare per gli stranieri: tre mesi lontani dalle famiglie, per combattere la solitudine condividevano il tempo, gli spazi, ma non è la stessa cosa. La nostra ripartenza è stata pessima, la partita che ha provocato i guasti maggiori, quella di Bergamo. L’abbiamo persa nonostante il doppio vantaggio, ci siamo ritrovati con un pugno di mosche in mano. È stata vissuta come la chiusura del ciclo più brillante che era cominciato proprio con la rimonta sull’Atalanta, il 3 a 3 della svolta”. In quell’occasione Gasperini gli diede del simulatore: “L’ennesima cazzata su di me. Due rigori netti. Gasperini deve avercela con la Lazio, noi giocatori ce lo siamo detti tante volte: vincendo puoi andare a tre punti dalla Juve eppure dichiari che l’unica cosa che ti interessa è finire davanti a noi. La Lazio non gli piace proprio. Penso che non gli sia ancora andata giù la sconfitta nella finale di coppa Italia”. Immobile è ora a un passo dal rinnovo con la società di Lotito: “Sto aspettando che mi chiamino. Nel periodo in cui si parlava del possibile acquisto del Newcastle da parte del fondo dello sceicco (Mohammed bin Salman, nda) hanno chiamato il mio agente, Alessandro Moggi. Poi la Premier non ha fatto passare quella proposta, o il fondo si è ritirato, non ricordo bene. So che stavano cercando anche un tecnico italiano, Allegri o Spalletti. Il Napoli? Ho intenzione di legarmi per sempre alla Lazio. Il rinnovo sarà triennale, quindi il contratto scadrà nel 2025 quando avrò compiuto 35 anni. Sono nato a Napoli e seguo gli azzurri sempre con affetto – conclude Immobile – ma quello che mi ha dato e mi sta dando la Lazio non ha prezzo”.
(ITALPRESS).
Immobile “Pazzesco, ho interrotto il duetto Messi-CR7”
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