Il primo ministro maltese Robert Abela ha chiesto alla polizia di avviare le indagini dopo che l’organizzazione non governativa ‘Repubblika’ ha presentato un procedimento contro il primo ministro, gli ufficiali generali delle forze armate di Malta e altri 11 funzionari della nave P52, accusandoli dell’omicidio volontario dei migranti che hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo negli ultimi giorni.
In una conferenza stampa, Robert Abela ha anche confermato che sarà sotto un’indagine connessa a questi procedimenti penali. Il Primo Ministro ha dichiarato di avere la coscienza pulita, poiché il suo governo ha fatto del suo meglio per salvaguardare la salute e il benessere della nazione maltese.
Il governo laburista ha deciso di chiudere tutti i porti, dichiarandoli non sicuri a causa della diffusione del coronavirus. “A causa dell’attuale crisi, il governo non ha le risorse necessarie per salvare i migranti e fornire loro un posto sicuro”, ha dichiarato Abela.
Mercoledì scorso, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni ha confermato che cinque migranti hanno perso la vita e altri sette sono ancora dispersi, dopo che una barca con 51 persone è stata respinta.
Uno degli avvocati legali che rappresentano l’ONG ‘Repubblika’ è Jasan Aazzopardi, il portavoce dell’opposistione per la giustizia. Durante la conferenza stampa di ieri, il Primo Ministro ha fatto riferimento a Jason Azzopardi, dichiarando che anche l’opposizione nazionalista è coinvolta poiché Azzopardi è uno degli avvocati. Venerdì mattina, il leader dell’opposizione nazionalista, Adrian Delia, ha incontrato le forze armate di Malta in una visita ufficiale e li ha elogiati per il loro lavoro descrivendoli come “lo scudo di Malta”.
Nel frattempo, la Corte europea dei diritti umani ha respinto l’urgente richiesta della ‘Repubblika’ di dare una misura provvisoria ai governi maltese e italiano per consentire ai rifugiati dalla Libia bloccati nel Mediterraneo di sbarcare in entrambi i paesi.
(ITALPRESS).