Fronte comune delle Regioni del Sud, per affrontare al meglio il fenomeno dei migranti stagionali che soprattutto nei mesi estivi si riversano nelle campagne del meridione. Nei prossimi giorni sarà siglata un’intesa fra Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia per avviare “una collaborazione a livello interregionale in materia di immigrazione”. L’esecutivo lucano, su proposta del governatore Marcello Pittella ha già approvato il relativo schema di protocollo “in materia di inclusione sociale e lavorativa della popolazione straniera”.
“La presenza di stranieri nelle regioni meridionali, in particolare a partire dall’ultimo decennio – è spiegato nel documento – è andata aumentando numericamente ed è divenuta sempre più eterogenea, sia in termini socio-demografici che occupazionali”. Il fenomeno sta generando “significative trasformazioni”, con la manodopera straniera che va sostituendo “quella autoctona, carente in alcuni settori produttivi”. Per questo motivo si sta registrando “un aumento della domanda diversificata di servizi dedicati all’integrazione e all’inclusione sociale, quali casa, salute, istruzione e formazione professionale, mediazione culturale sia in relazione a presenze temporanee, sia in relazione a presenze di lunga e lunghissima permanenza”.
Nello schema di protocollo è evidenziato inoltre che “le componenti di forza lavoro di origine straniera, soprattutto quelle che trovano occupazioni di natura stagionale, determinano una mobilità interprovinciale e interregionale a carattere rotatorio sulla base dei tempi diversi delle colture e delle produzioni e generano, per tali ragioni, problematiche comuni alle diverse aree territoriali”. Dall’esperienza maturata dalle Regioni del Sud è emersa quindi la necessità di “una collaborazione per armonizzare le politiche mirate specificamente alla tematica migratoria e al contempo migliorare l’utilizzo delle risorse disponibili, nonché la qualità e la sostenibilità degli interventi in favore dell’inclusione sociale degli immigrati”.
In base all’accordo le Regioni firmatarie costituiranno un coordinamento per programmare “interventi innovativi congiunti, per rafforzare il lavoro di rete territoriale regionale e interregionale, per aumentare i livelli di diffusione delle conoscenze sulle problematiche concernenti l’immigrazione e per migliorare gli interventi di inclusione socio-lavorativa”.