Immatricolazioni auto in calo anche a febbraio, -6,3% rispetto al 2024

ROMA (ITALPRESS) – Prosegue la preoccupante flessione del mercato autovetture italiano: nel mese di febbraio le immatricolazioni si sono attestate a 137.922 unità, quasi 9.300 vetture in meno rispetto alle 147.170 di febbraio 2024 (un calo del 6,3%), che aveva però un giorno lavorativo in più. Il primo bimestre dell’anno si chiude quindi con 271.638 immatricolazioni, in calo del 6,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma con un pesante -21,0% rispetto al 2019.

Nel mese di febbraio la quota di auto elettriche pure (BEV) si attesta solo al 5,0%, in crescita rispetto al 3,4% di febbraio 2024, che risentiva dell’attesa dell’avvio degli incentivi, ma in linea con il 5,0% di gennaio. Le auto ibride plug-in (PHEV) salgono al 4,5% rispetto al 3,6% di gennaio e al 3,2% di febbraio 2024. Complessivamente, le auto elettrificate (ECV) raggiungono una quota di mercato del 9,5%.

UNRAE ricorda che lo scorso 26 febbraio è stato presentato il Clean Industrial Deal, la Comunicazione della Commissione Europea finalizzata ad accelerare al tempo stesso la decarbonizzazione e, in linea con il Rapporto Draghi, la competitività dell’industria europea. Contrariamente alle dichiarazioni iniziali del Vicepresidente esecutivo Stéphane Séjourné, il documento non contiene misure specifiche per il rilancio del settore automotive ma si limita a menzionare alcune iniziative, come ad esempio il Piano d’Azione per il settore automobilistico, che sarà presentato il prossimo 5 marzo.

Riguardo a quest’ultimo, invece, è circolato un documento della Commissione, che è stato distribuito ai partecipanti alla riunione dello scorso 27 febbraio del Dialogo Strategico sull’Automotive, la cui ultima riunione si è tenuta oggi stesso. Il documento, che contiene in bozza le prime indicazioni del Piano d’Azione, fornisce solamente gli indirizzi di quelle che potrebbero essere le future azioni della Commissione fra il 2025 e il 2026, articolate in 5 aree chiave: Innovazione e Digitalizzazione, Mobilità Pulita, Competitività e resilienza della Supply Chain, Qualificazione del Personale e Dimensione Sociale, Parità di condizioni e Ambiente di Business.

“Da queste primissime indiscrezioni sul ‘Piano d’Azione’ della Commissione Europea” dichiara Michele Crisci, Presidente di UNRAE “non sembrano ancora emergere misure concrete per rendere il settore più competitivo e affrontare con decisione la transizione verso la decarbonizzazione”. In particolare, per quanto riguarda la “mobilità pulita”, la Commissione dichiara infatti di voler supportare concretamente lo sviluppo della domanda di auto a zero emissioni, ma non parla più di incentivi europei alla domanda, bensì di raccomandazioni agli Stati membri per valorizzare le best practices e individuare possibili fonti di finanziamento per supportarne l’implementazione.“Con un approccio del genere – prosegue Crisci – e senza un fondo centralizzato per il loro finanziamento, si allontana indefinitamente l’obiettivo di ottenere dei programmi di incentivazione omogenei a livello europeo”.

L’UNRAE dichiara invece apprezzamento per la dichiarazione odierna della Presidente Von der Leyen riguardo ad un emendamento sui regolamenti riguardanti le sanzioni per il mancato rispetto dei target di emissione di CO2, tenendo conto delle reali difficoltà di mercato: per risultare efficace, la proposta, che consentirebbe di calcolare le emissioni sulla media di tre anni, dovrà essere rapidamente approvata da Parlamento e Consiglio Europeo. Tra le prossime tappe, l’UNRAE sarà coinvolta l’11 marzo al Tavolo Automotive promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). In tale occasione l’Associazione ribadirà ancora una volta la necessità di istituire a livello nazionale un piano pluriennale di sostegno alla domanda di veicoli a zero o bassissime emissioni e di accelerare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica e di rifornimento di idrogeno. UNRAE insisterà anche sulla necessità di riformare in tempi brevi il regime fiscale delle auto aziendali, oggi inadeguato e penalizzante rispetto agli altri Paesi europei, di modulare la detraibilità IVA e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2, con riduzione del periodo di ammortamento a 3 anni. “Le proposte – conclude Crisci – già ampiamente illustrate alle Istituzioni, potranno aiutare a creare un ambiente realmente competitivo e sostenibile per il settore automotive in Italia”.

-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).

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