Il Volo “Capolavoro dà spazio alle nostre individualità”

MILANO (ITALPRESS) – “‘Capolavorò è un ponte perfetto per allargare il nostro pubblico”. Così Ignazio Boschetto, Piero Barone e Gianluca Ginoble, i tre componenti de Il Volo, parlano così del brano che li vede in gara per la terza volta al Festival di Sanremo dopo la vittoria del 2015 con ‘Grande Amorè e il terzo posto del 2019 con ‘Musica che restà. A segnare la differenza tra le due precedenti partecipazioni e quella al Festival targato Amadeus sono le sonorità con ‘Capolavorò che, in qualche modo, rompe con il passato segnato dal ‘pop liricò. “Non vogliamo snaturarci ma ci teniamo a mostrare che non siamo più i quindicenni di ‘Ti lascio una canzonè e neppure quelli che hanno vinto Sanremo nel 2015”, sottolinea Boschetto. “Siamo cresciuti e sarebbe incoerente con ciò che siamo diventati tornare a Sanremo con una canzone simile a ‘Grande amorè”, aggiunge Ginoble. “In ‘Capolavorò esploriamo quell’anima artistica che ha avuto bisogno di tempo per venire fuori e dare spazio alle nostre singole individualità pur rimanendo in gruppo.
Questo sarà ancora più evidente nel primo disco di inediti che uscirà nei prossimi mesi”, continua Ginoble. “Dopo un anno e mezzo di lavoro e tanti sacrifici ci aspettiamo di fare un gran Sanremo che non significa vincere, ma divertirci e ‘rinfrescarcì un pò”, dicono all’unisono già pronti a salire sul palco dell’Ariston dove piacerebbe loro essere presentati dai La Sad (“Non conosco la loro musica, ma mi piace la loro personalità unica”, afferma Barone), Mamhood, i Negramaro o Alessandra Amoroso. “Ci piacerebbe che ‘Capolavorò, che parla dei sentimenti che danno un senso all’esistenza e fanno sentire vivi, venga cantata per tutte le strade. Il messaggio è semplice ed efficace, che possa piacere o no il genere, il ritornello è molto orecchiabile e può essere dedicato a chiunque”, continuano in coro. Attenzione, però, a definire quella de Il Volo una svolta pop. “Siamo un gruppo dal 2009, ci siamo trasferiti negli Stati Uniti a 15 anni e siamo cresciuti facendo tour all’estero: siamo stati nominati ai Latin Grammy (nel 2011, nda), cantato con Barbra Streisand e abbiamo un nostro repertorio di inediti sconosciuto in Italia. Negli anni la sfida più grande è quella della convivenza: stare insieme artisticamente comporta l’ascolto, il rispetto e il compromesso. Adesso stiamo affrontando un progetto nuovo, per la prima volta un team di autori ha scritto dei brani cuciti su di noi e, siamo noi per primi, a essere curiosi di capire chi siamo diventati uscendo dalla nostra comfort zone», spiega Barone che nega qualsiasi tentazione solistica. “Non ne abbiamo mai avute – continua Barone – nel tempo abbiamo però riconosciuto le nostre diverse personalità artistiche: io più vicina al mondo dell’opera, Gianluca e Orazio più pop”. “La grande forza de Il Volo è la diversità. Credo – conclude Ginoble – che fossimo molto più vecchi da bambini rispetto a come siamo oggi ed è arrivato il momento di spingere un pò in avanti l’asticella rispettando le nostre singole identità”. Singole identità che saranno messe in luce anche nei prossimi appuntamenti italiani all’Arena di Verona dal 9 all’11 maggio, e nelle 15 date di ‘Tutti per uno – Capolavorò con cui tra luglio e settembre gireranno l’Italia.

foto: ufficio stampa Goigest

(ITALPRESS)

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