L’emergenza Covid ha innescato o aggravato molte situazioni di disagio economico e sociale, amplificando il rischio che le mafie possano guadagnare terreno. Piccole imprese e privati cittadini hanno bisogno di sostegni, talvolta esigui, che spesso non riescono ad ottenere: in loro sostegno sopraggiunge il microcredito, la particolare forma di aiuto economico nata per sostenere le persone che volevano avviare piccole attività imprenditoriali nei Paesi in via di sviluppo. Con il passare del tempo ha spostato il proprio raggio d’azione intervenendo anche nelle aree delle cosiddette economie avanzate a sostegno dei “nuovi poveri” e mutato le modalità d’intervento, offrendosi a persone in difficoltà economica.
Ma è necessario anche creare reti intorno al cittadino per aiutarlo sia materialmente che nell’ottica di tenere saldo il tessuto sociale. Il Focus di questo mese approfondisce queste tematiche attraverso il racconto delle esperienze di Pio Monte Somma Microcredito Sociale e Libellula, affidando un commento finale a Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud ma in questo caso interpellato come profondo esperto del microcredito: la sua società – Cborgomeo&Co – pubblica periodicamente il “Rapporto sul microcredito in Italia”, giunto quest’anno alla XIII edizione.
(ITALPRESS).
Il sostegno ai “nuovi poveri” e la cura del tessuto sociale
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