Il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha concluso, presso la Sala Conferenze del Comune di Cotronei, i lavori della settima edizione del Premio Verga 2019 nel corso della quale sono stati consegnati i premi ai primi tre oli classificati nelle tre categorie in concorso.
Vincitrice della categoria “fruttato leggero” è risultata l’Azienda agricola “Cinque Colli”, con l’olio “Tonda Iblea”, al 2° posto si è classificata l’Azienda Agricola “L’Aurora”, mentre il 3° premio è andato al “Frantoio Labonia”. Il primo posto per la categoria “fruttato medio” è stato assegnato all’azienda Agrolio S.r.l., con l’olio “La vecchia Macina”, 2° posto “Oleificio Mediterraneo s.r.l.”, 3° posto “Impresa Agricola Pepe Luciano”. Il primo posto per la categoria “fruttato intenso” è andato all’olio “Monocultivar Cotina” prodotto dall’ “Azienda Agricola Scisci S.r.l.”, 2° posto “Viragì s.r.l.s.”, 3° posto “Accademia Olearia s.r.l.”. Altri premi sono stati assegnati a “IGP Olearia San Giorgio” per il miglior olio certificato IGP, ad “Agrestis Soc. Coop. Agricola” come miglior olio certificato DOP e all’ “Oleificio Mediterraneo S.R.L.”, come miglior olio certificato BIO.
Il premio per il miglior Packacing è andato alla Società Agricola Gagir srl, mentre quello per la Miglior Etichetta è stato assegnato all’Azienda Agricola di Micco Pasqua. La menzione Mediterraneo è toccata a Zitnà, che in arabo significa “olio nostro”, un progetto portato avanti da un gruppo di agronomi italiani in Marocco, mentre la menzione speciale etichetta accessibile se l’è aggiudicata l’azienda Olio Tucci di Marcellinara. Targhe “Panel Test”, infine, sono state consegnate agli assaggiatori e ai referenti delle giurie. Il vincitore assoluto della settima edizione del Premio Verga 2019 avrà uno spazio espositivo gratuito all’interno di “Olio Capitale 2020”, il salone degli oli extravergine tipici e di qualità che ogni anno richiama a Trieste il meglio della produzione olivicola italiana. “In questi anni – ha detto il presidente Oliverio – abbiamo lavorato e investito molto nell’agroalimentare e oggi stiamo raccogliendo i frutti. Abbiamo insediato mille giovani in agricoltura e presto raddoppieremo questo numero. C’è un ritorno alla terra e anche la superficie agricola che per un lunghissimo periodo era rimasta abbandonata, oggi comincia ad essere utilizzata e valorizzata con una consapevolezza nuova. C’è ancora tanto da fare, ma la strada imboccata è quella giusta”.
“L’agricoltura e, in particolare, l’olivicoltura rappresentano per noi un punto fondamentale della nostra visione della crescita e dello sviluppo della Calabria. In questo percorso – ha aggiunto Oliverio – è fondamentale la fiducia. Noi, purtroppo, viviamo in una terra di cui, spesso, i primi nemici di noi stessi siamo noi. Nessuno vuole nascondere o sottovalutare i fatti negativi che caratterizzano la nostra regione, ma ci sono fatti positivi che sopravanzano di gran lunga quelli negativi che spesso rimangono sottaciuti e lo stereotipo dell’immagine della Calabria che si proietta all’esterno è quello di una regione ‘rognosa’, impresentabile, ‘ndranghetistica. La ‘ndrangheta c’è, esiste e va combattuta con ogni mezzo, ma la Calabria non è solo ‘ndrangheta. Se tutto si riduce a ‘rogna’ passa un messaggio negativo che genera soltanto sfiducia, rassegnazione e avvilimento e spinge i nostri giovani, e non solo loro, a scappare da questa terra. Questi 137 imprenditori sono esempio di lavoro, abnegazione, onestà e competenza. Sono l’esempio concreto che anche in Calabria e nel Sud ‘si può fare’, si possono costruire aziende, fatti e esperienze altamente competitive che sanno stare con dignità, onestà e trasparenza sui mercati nazionali e internazionali”.