MILANO (ITALPRESS) – Anche la migliore delle tradizioni collegate alle festività, il pranzo di Natale, ha un peso sul nostro ecosistema. Un impatto che, per una famiglia di 4 persone è quantificabile – secondo dati Pulsee, operatore green e digitale di luce e gas – in circa 150 kg di Co2, pari a un passeggero in volo da Milano a Londra. Il conto è presto fatto. Basta misurare la somma dell’impronta di un piccolo antipasto a base di tartine e salumi (300 grammi di salame equivalgono a 5 chili di Co2 emessa per produrlo), la preparazione del classico piatto di cappelletti in brodo (una sola porzione costa 4 chili di Co2), l’arrosto lasciato sul fuoco per oltre 2 ore (un chilo di produzione di carne bovina genera circa 15 kg di co2), l’acquisto di frutta importata come noci e datteri (1 kg di noci in arrivo dal Sud America percorrendo 11 mila km ne produce 15 kg), contorno, acqua minerale, panettone e prosecco raffreddato in frigo a 5°C. Fortunatamente oggi sono moltissimi gli strumenti che abbiamo a disposizione per tutelare l’ambiente senza rinunciare ai piaceri che caratterizzano questo periodo: a partire da scelte più consapevoli, come la selezione di un menù con meno carne, più frutta e verdura e altri generi alimentari freschi e facilmente rintracciabili a km 0. Anche scegliere l’energia giusta è però un modo per ridurre, se non annullare completamente, la nostra impronta energetica sul pianeta. Pulsee, operatore per le utenze domestiche 100% digitale di Axpo Italia, propone la Zero Carbon Footprint un servizio che permette di compensare il proprio impatto sull’ambiente acquistando certificati green per la produzione di energia ed essere così totalmente carbon-free.
(ITALPRESS).
Il pranzo di Natale costa 150 kg di Co2 a famiglia
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