Ritorna in Italia Alvin Berisha, il bambino albanese di 11 anni trattenuto da tempo in un campo di prigionia in Siria dopo l’arruolamento della madre nelle fila dell’Isis. Alvin, residente a Barzago, in provincia di Lecco, è stato liberato dal campo profughi di Al Hol grazie a una task force e in queste ore sta per essere prelevato al confine tra Siria e Libano. Poi si imbarcherà sul volo che da Beirut lo porterà a Roma.
“Un’ottima notizia, buon rientro a casa piccolo Alvin! – commenta il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana -. Nei giorni scorsi avevamo acceso anche il Pirellone per sollecitare la sua liberazione. Complimenti – ha aggiunto Fontana – alla task force, in particolare alle donne e agli uomini della Croce Rossa Italiana, che ha consentito di riportarlo a casa”.
“Finisce il dramma di un bambino che per cinque anni è stato vittima dell’odio religioso. Grazie alle forze dell’ordine e a tutti coloro che si sono mobilitati per Alvin, non ultima Regione Lombardia che proprio in questi giorni aveva illuminato il Pirellone per lanciare un segnale forte in suo nome – ha sottolineato Viviana Beccalossi, presidente del Gruppo Misto in Consiglio regionale -. Alvin è stato doppiamente vittima del fanatismo: prima costretto a seguire la madre diventata combattente jihadista e poi diventando ‘orfano di guerra’ in un campo profughi. Un incubo che purtroppo interessa ancora tanti innocenti e che almeno per lui è finalmente terminato”.