Il Lazio capofila contro il Gender Gap

ROMA (ITALPRESS) – Il 21 maggio scorso la regione Lazio è stata la prima ad approvare una legge sulla parità retributiva tra sessi, il sostegno all’imprenditoria femminile, la valorizzazione delle competenze delle donne.
Una legge non solo fatta di belle parole ma con un vero e proprio investimento da 7,6 milioni di euro, nel prossimo triennio, per contrastare il gap salariale, che nel Lazio raggiunge una differenza in media del 45% a parità di ruoli tra uomini e donne
e i livelli di disoccupazione, notevolmente aumentati con la crisi pandemica. Una donna su 2 non lavora (52,1%) e solo nell’ultimo anno, secondo i dati Eures e Istat, l’occupazione femminile è scesa del 3,1% contro l’1,1% degli uomini, 33 mila unità perse su un totale di 44 mila posti in meno. A portare avanti questa battaglia di civiltà la presidente della Commissione Pari Opportunità, Eleonora Mattia, accompagnata da tutto il consiglio regionale, che ha votato all’unanimità.
“La Regione Lazio relativamente al contesto nazionale rappresenta una buona pratica dal punto di vista della rappresentanza paritaria – ha detto la Mattia all’agenzia stampa Italpress -. Questa è anche la prima consiliatura dopo l’introduzione della doppia preferenza di genere, che ha permesso nel 2018 a molte più donne di entrare nell’organo legislativo regionale. Grazie alla forza, alle esperienze e al coraggio di tante colleghe è stato possibile in questi tre anni dotare il Lazio di tantissime leggi innovative, spesso prime in Italia, come quella di cui sono stata promotrice che ha introdotto il sistema integrato di educazione e istruzione 0/6 anni con un investimento importante di 21 milioni di euro, confermato anche dal Next Generation Lazio che stanzia ulteriori 500 milioni di euro per potenziare la rete dei nidi sul territorio regionale”.
“Ma anche la legge per il contrasto al revenge porn – continua Mattia – la sensibilizzazione sull’endometriosi, il sostegno alle malate oncologiche per l’acquisto di parrucche o per la realizzazione di tatuaggi coprenti. Ancora, l’accordo con l’ordine degli avvocati di Roma per estendere il gratuito patrocinio a tutte le donne vittime di violenza, le misure per la valorizzazione dei luoghi delle donne e il Premio Colasanti-Lopez per partire dalla scuola nella lotta contro la violenza di genere. Abbiamo recentemente approvato in Commissione la mia proposta di legge sulla parità salariale e stiamo lavorando a una proposta ad hoc per incentivare la presenza delle donne nei percorsi formativi e lavorativi STEM. Sono tante le battaglie vinte e sicuramente l’elezione di una donna come capogruppo del Partito Democratico, Marta Leonori, è un importante riconoscimento di questo percorso che ha veramente arricchito la qualità legislativa”.
Il gender gap è stato messo al centro delle politiche europee grazie alla nuova commissaria europea Ursula von der Leyen, il Lazio si è posto come capofila in questa battaglia proponendo una legge consiliare.
“Siamo la prima Regione in Italia – ha proseguito – a proporre una disciplina organica sulla parità retributiva che passa per il sostegno all’occupazione stabile e di qualità e la valorizzazione delle competenze femminili. Ho presentato la PL 182 prima della pandemia, ma oggi più che mai appare uno strumento cruciale per accompagnare la ripresa post-crisi. Con una dotazione finanziaria di 7,6 milioni di euro interveniamo sostenendo l’imprenditoria femminile e le aziende che assumono donne a tempo indeterminato oltre ad istituire un registro delle imprese virtuose che incentiva la cultura aziendale paritaria. Prevediamo un focus sulla formazione per combattere stereotipi e orientare percorsi altamente specializzanti, ma anche sportelli donna dedicati in tutti i centri per l’impiego”.
“Abbiamo inserito – prosegue – un fondo per il micro-credito per le donne in situazioni di disagio, percorsi specifici per l’inserimento lavorativo delle donne disabili e delle vittime di violenza prese in carico dalla rete regionale dei cav e case rifugio. Sono previsti incentivi alla rappresentanza paritaria nei ruoli apicali sia nelle Giunte comunali che in tutte le nomine di competenza regionale dove un genere non potrà essere rappresentato per più di due terzi su base annuale. C’è poi tutto il tema degli strumenti di conciliazione dei tempi di vita con strumenti come i voucher baby-sitter e i bonus per i padri che utilizzano il congedo in alternativa alle madri. Insomma, una proposta innovativa e ambiziosa che può segnare davvero una svolta per migliaia di donne nel Lazio e speriamo diventi una buona pratica a livello nazionale. A questo poi si aggiunge la recente firma del Protocollo sulle politiche attive firmato con le parti sociali che con uno stanziamento di oltre 200 milioni di euro interviene a sostegno delle categorie più colpite dalla crisi, quindi anche le donne. Solo rilanciando su questo tema, investendo sulle nuove competenze e stando al passo con l’innovazione possiamo costruire un mercato del lavoro davvero inclusivo e paritario”.
Questa legge sarà solo il primo passo, in attesa dell’arrivo di leggi simili in altre regioni, perchè la commissione Pari Opportunità, continuerà a monitorare la situazione e l’applicazione della legge stessa: “Come dico sempre, le leggi da sole non fanno le rivoluzioni, ma sono strumenti necessari e utili per accompagnare cambiamenti sociali e culturali, in questo caso non più rimandabili. Come sempre, inizierà la fase di attuazione per rendere operativi tutti i vari strumenti previsti nel testo. Sicuramente ci sarà un monitoraggio serrato anche grazie al Registro regionale delle imprese virtuose e al potenziamento dell’Osservatorio regionale sulle pari opportunità che sarà competente anche a raccogliere i dati relativi alla parità retributiva nelle imprese operanti sul territorio regionale. Quello della diffusione di buone pratiche di cultura aziendale paritaria è un obiettivo primario. Ci sono poi tutti gli strumenti come il Fondo per il microcredito, il fondo per il sostegno all’imprenditoria femminile, il tema dei centri per l’impiego. Con questa legge decidiamo di fare la nostra parte, come istituzioni e per quanto di nostra competenza, per accompagnare un cambiamento che è evidentemente tutto socio-culturale”.
“Io sono molto onorata di essere presidente di questa commissione che negli ultimi anni ha ampiamente dimostrato di essere all’altezza del futuro. In particolare sull’educazione e i divari di genere siamo pionieri: prima regione in Italia ad aver attuato il sistema integrato di educazione e istruzione 0/6 anni che mette al centro i diritti delle bambine e dei bambini fin dalla tenera età, in primis il diritto all’istruzione e alla crescita sana ed equilibrata. Una legge contro le disuguaglianze poichè tutti gli studi mostrano come un bambino o una bambina che hanno la possibilità di frequentare servizi educativi di qualità hanno maggiori possibilità di superare fragilità sociali e quindi di realizzare i loro sogni. Infine la proposta di legge sulle politiche giovanili, a cui tengo molto e per la quale sono attualmente in corso le audizioni. Una legge che rimette al centro i bisogni e il futuro di un’intera generazione che continua a subire pesantemente le conseguenze della pandemia e se non saremo in grado di fornire risposte concrete rischiamo di perdere completamente. Solo mettendo al centro i diritti delle bambine e dei bambini, in primis quello a una crescita sana, equilibrata, senza stereotipi, possiamo crescere generazioni in grado di traghettarci verso un nuovo mondo, a misura di donne e uomini”.
(ITALPRESS).

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