FIERAGRICOLA, IN DUE GIORNI 5 MILA STUDENTI

Oltre cinquemila studenti hanno visitato nei primi due giorni Fieragricola. Per la gran parte di loro il sogno rimane l’azienda agricola, sempre più tecnologica e sostenibile. E Fieragricola, con la sua offerta trasversale ad alto tasso di innovazione, rappresenta, come dichiara il sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate, “una vetrina completa e 114 edizioni dimostrano un radicato attaccamento al territorio e internazionalità. Questo grazie a contenuti specifici, utili al mondo agricolo e ai giovani per rispondere alle sfide del futuro: cambiamenti climatici sempre più pressanti, biodiversità che si riduce, risorse per l’agricoltura via via più scarse”. In quest’ottica ieri a Fieragricola la presidente della Rete Nazionale degli Istituti di Agraria, Patrizia Marini, e il presidente dell’Unione nazionale contoterzisti agromeccanici (Uncai), Aproniano Tassinari, hanno stretto un accordo per presentare insieme ai vertici dei ministeri delle Politiche agricole e dell’Istruzione un progetto per il reinserimento della materia di meccanizzazione agricola nelle classi degli istituti di agraria di tutta Italia. “Di anno in anno – ha spiegato Tassinari – i mezzi agricoli crescono in complessità, che deve essere insegnata in tempo affinché non diventi poi una montagna troppo alta da scalare”. L’appello per una nuova formazione più rispondente alle esigenze del mondo del lavoro arriva anche da Roberto Rinaldin, presidente di Unacma (Unione nazionale commercianti di macchine agricole). L’associazione a Fieragricola ha incontrato diversi studenti nell’ambito dell’iniziativa “Mech@agri jobs”, workshop rivolto agli studenti di istituti tecnici e agrari, realizzato in collaborazione con FederUnacoma e Cai. “Abbiamo sempre più bisogno di venditori di macchine agricole, tecnici specializzati nel post vendita e tecnici specializzati per assistenza, fornitura, installazione e training legati ai dispositivi dell’agricoltura 4.0”, è l’urgenza di Rinaldin, che sollecita nuovi approcci formativi già a partire dalla scuola. Il tema dell’avvicendamento in agricoltura è complesso. Se, infatti, sono previsti incentivi per i primi insediamenti dei giovani, il ricambio generazionale non è sempre agevole. “Per i giovani imprenditori agromeccanici non sono previsti incentivi o misure specifiche per l’ingresso in azienda – dichiara Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai) -. Questo rappresenta un problema per il sistema agricolo, in quanto le nostre realtà sono fortemente capitalizzate e necessitano di investimenti ingenti per restare al passo con le nuove tecnologie, ma senza provvedimenti di sostegno in direzione dell’agricoltura digitale e delle innovazioni sostenibili, viene a mancare la spinta agli investimenti”. Alcuni aspetti accomunano i giovani agricoltori di tutta Europa. Lo riassume efficacemente l’allevatore belga Jannes Maes, produttore di latte e presidente del Ceja, il Consiglio europeo dei Giovani Agricoltori, che associa 32 organizzazioni di giovani imprenditori agricoli in 32 Paesi. “Le sfide specifiche che i giovani agricoltori nell’Ue affrontano sono l’accesso alla terra, l’accesso al credito e l’accesso alla conoscenza. Tuttavia, ci sono altre questioni che i giovani agricoltori devono affrontare, tra cui i cambiamenti climatici, le pratiche commerciali sleali e la volatilità del mercato. La futura Pac può aiutare i giovani agricoltori a superare questi ostacoli, se è veramente all’altezza delle sue ambizioni e sarà in grado di sostenere il rinnovamento generazionale in agricoltura”.
(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]