MILANO (ITALPRESS) – Le sfide e il futuro della giustizia sono stati al centro della lezione inaugurale del corso di dottorato in Scienze Giuridiche dell’ateneo di Milano-Bicocca: un incontro tra la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, e i dottorandi dell’Ateneo sul tema della riforma della giustizia. “Voglio sottolineare l’importanza della riforma per il Pnrr” ha detto in apertura del dibattito la rettrice dell’Università, Giovanna Iannantuoni. “Tutti noi rettori in questi mesi ci abbiamo lavorato e lo faremo nei prossimi mesi, proprio perchè questo è uno sforzo, e lo dico con gioia ma anche con grande senso di responsabilità ai giovani che ho di fronte. Il Pnrr è un progetto che è stato disegnato per i giovani, per riformare finalmente gli ambiti principali di questo paese e la giustizia ovviamente ne sarà un cardine fondamentale per disegnare delle regole che possano permettere una crescita sostenibile, duratura, innovativa e modernizzare il paese. Questo è l’obiettivo, e in questo ateneo abbiamo colto pienamente questa sfida: capiamo bene – ha assicurato – come la buona innovazione del paese derivi dalla buona ricerca e senza innovazione non c’è crescita”.
Cartabia ha ricordato quanto il ministero abbia coltivato “in modo particolarmente intenso il rapporto con le università”, a partire dalla costruzione dell’Ufficio per il processo: “Un investimento per il futuro che cambia l’organizzazione giudiziaria, toglie il giudice dalla solitudine e gli da il volto di una squadra, ma soprattutto crea un ponte tra generazioni” che “credo possa essere cambiamento durevole”. La ministra ha poi sottolineato l’importanza del bando che il ministero ha messo a disposizione delle università “per creare un ponte tra il ‘diritto pensatò e il ‘diritto agitò, tra gli aspetti di riflessione accademica e quelli dell’operatività concreta che riguardano il ministero: un finanziamento enorme per progetti sull’organizzazione giudiziaria che è un pò il cuore dei tanti interventi che abbiamo fatto al ministero e che vanno ad attingere alla capacità di riflessione delle università, non solo delle facoltà giuridiche ma anche di altri saperi”.
Per la ministra, “il mondo dell’organizzazione giudiziaria ha bisogno di attingere ad altri saperi, oltre allo studio e all’approfondimento del diritto in quanto tali”, e il bando “ha avuto una risposta straordinaria dagli atenei di tutta Italia, che hanno saputo organizzarsi in grandi gruppi di ricerca, creando una rete tra atenei e realizzando di fatto un’interdisciplinarietà e superando i confini territoriali o le piccole gelosie che inevitabilmente possono scatenarsi quando vi è un finanziamento”. La pandemia, ha sottolineato infine la ministra, “lascia come una cesura tra un prima e un dopo, non subiamola: può essere un’occasione reale, anche per le università, sarebbe un peccato aspettare solo il trascorrere di questi mesi, ancora così problematici, per tornare a come eravamo”. E ha concluso con un monito: “Sfruttiamo questo scossone che ci è arrivato per guardare in avanti, per offrire alle nuove generazioni un’occasione in più esattamente come il Pnrr sta dando alla società italiana”.
(ITALPRESS).
Il futuro della giustizia, Cartabia incontra dottorandi Milano-Bicocca
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