VIPOLZE (SLOVENIA) (ITALPRESS) – “L’evento odierno rappresenta un ulteriore momento di confronto per mettere in atto un’iniziativa ambiziosa qual è l’ecosistema dell’idrogeno del Nord Adriatico, che permetterà a quest’area di diventare un importante hub dell’energia. Grazie alla costituzione del Gruppo di lavoro congiunto tra Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia sono stati compiuti importanti passi avanti per costruire le condizioni favorevoli alla produzione e all’utilizzo dell’idrogeno a livello transnazionale. In quest’ottica è necessario continuare a fare sistema, tra imprese, associazioni di categoria e istituzioni nazionali e sovranazionali, così da partecipare in modo ancora più coeso alle opportunità di finanziamento a livello europeo”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, durante la terza conferenza “Hydrogen ecosystem north adriatic 2023: innovation, technology and partnership in action” che si è tenuta a Villa Vipole, in Slovenia. Un incontro che ha avuto come obiettivo quello di accelerare le attività relative allo sviluppo del progetto North Adriatic Hydrogen Valley (Nahv) e la transizione energetica regionale ed europea. Prima di arrivare al convegno Bini ha fatto tappa a Nova Gorica dove ha incontrato il ministro dell’Ambiente, Clima ed Energia sloveno Bojan Kumer, il sottosegretario all’Ambiente croato Ivo Milatic e il sindaco di Nova Gorica Samo Turel con i quali ha raggiunto a bordo di un’auto ad idrogeno villa Vipole.
Nel ricordare il Gruppo di lavoro congiunto con Slovenia e Croazia e il primo progetto candidato al bando di selezione per le Valli dell’idrogeno di larga scala sul Programma europeo “Horizon Europe”, ammesso al finanziamento europeo di 25 milioni di euro, Bini ha rimarcato l’importanza di guardare alle altre esperienze sull’idrogeno, in Europa e non solo, “per scambiare competenze, promuovere progettualità congiunte ed esplorare ulteriori opportunità di sviluppo” e la volontà “di arrivare, all’interno del progetto transfrontaliero strategico North Adriatic Hydrogen Valley, ad un nuovo modello di governance attraverso la costituzione di un’associazione giuridicamente riconosciuta con cui dare stabilità alla collaborazione avviata fra Regione Fvg, Croazia e Repubblica di Slovenia per coprire l’intera catena del valore dell’idrogeno rinnovabile”. Bini si è soffermato in particolare sulle necessità delle Piccole e medie imprese (Pmi). “Le nostre Pmi mostrano un forte un interesse ad entrare nella filiera dell’idrogeno ma devono poter disporre di strumenti e misure dedicate per adottare questo vettore energetico nei propri processi produttivi e di transizione industriale, per arrivare ad una progressiva riduzione delle emissioni”.
Fra le azioni poste in essere dall’Amministrazione del Friuli Venezia Giulia in tema di decarbonizzazione del sistema economico produttivo, Bini ha citato il recente bando per l’implementazione dell’utilizzo delle fonti rinnovabili nelle imprese, che dispone di una dotazione finanziaria pari a complessivi 55 milioni di euro. “Ad oggi – ha riferito l’esponente della Giunta Fedriga – sono state presentate oltre 800 domande. Si tratta di una misura che rappresenta una delle direttrici che l’Amministrazione regionale sta portando avanti e che sarà affiancata da ulteriori interventi legati al risparmio energetico e all’economia circolare”. L’assessore regionale alle Attività produttive ha poi ricordato come la Regione sostenga la produzione di idrogeno in aree industriali dismesse, con una misura da 14 milioni di euro finanziata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. A queste risorse si aggiungeranno i 10 milioni di euro destinati a progetti di ricerca legati all’idrogeno, grazie al fatto che la Regione FVG, assieme ad altre quattro Regioni italiane, ha individuato nel tema idrogeno il progetto bandiera del Pnrr.
foto: ufficio stampa regione Friuli Venezia Giulia
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