IA, Moroni “La vocazione di Toyota è lavorare in anticipo su innovazioni”

ROMA (ITALPRESS) – Lo scorso 18 giugno, L’Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School, ha presentato, a Roma, il Rapporto di Ricerca “La nuova era dell’auto: l’Automobile Sapiens – l’Intelligenza Artificiale e il suo impatto nel mondo dell’auto”. La ricerca ha analizzato l’impatto dell’Intelligenza Artificiale nel settore automotive studiandone le implicazioni tecniche, legislative, economiche, sociali ed etiche e prefigurando l’avvento di una nuova era, quella dell’Automobile Sapiens, una generazione di veicoli anche detti “definiti da software” (SDV), destinati a passare dal 3,4% del mercato nel 2021 al 90% entro il 2030 e a modificare profondamente l’esperienza di utilizzo e il business del comparto. L’Osservatorio, che nasce da Luiss Business School in collaborazione con CARe – Center for Automotive Research and Evolution dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi e che vede la collaborazione di UNRAE insieme a diversi marchi automobilistici, tra cui Toyota, è dedicato ai settori dell’auto e della mobilità e alle loro più recenti evoluzioni e innovazioni. L’evento di presentazione è inoltre stato arricchito da una tavola rotonda durante la quale Paolo Moroni – Direttore Lexus Division, IT & Digital Transformation di Toyota Motor Italia – insieme agli esponenti delle altre aziende partner, hanno illustrato i rischi e opportunità dell’IA nel settore automotive ed alcune specifiche iniziative che Toyota sta portando avanti in questo settore.
L’Intelligenza Artificiale sta diventando la voce principale degli investimenti digitali dell’industria automotive: si stima, infatti, che arriveranno ad oltre 70 miliardi di dollari nel 2030 generando un mercato di circa 30 miliardi di dollari all’anno, con una crescita del 20-30% l’anno. Il valore prodotto dalle case costruttrici (OEM) grazie all’IA sarà di oltre 200 miliardi entro il 2025 per tutti i segmenti della catena del valore.
Forme di intelligenza artificiale sono presenti già da tempo sull’automobile: oggi è sfruttata dal 20-30% dell’industria automotive ma si prevede che questa quota arriverà alla soglia del 100% entro il 2030. Grazie, infatti, alla nuova generazione di veicoli definiti da software, l’IA si appresta a diventare la fonte del 15-20% del valore generato dal settore. Dei 650 miliardi di dollari di fatturato attesi, la maggior parte andrà ai fornitori – che saliranno da 236 a 411 miliardi – mentre le case costruttrici passeranno da 87 a 248 miliardi, triplicando il loro volume attuale. Partendo dalle più note e condivise definizioni scientifiche dell’IA, la ricerca dell’Osservatorio definisce l’Automobile Sapiens come un veicolo in grado interagire con l’utilizzatore ed il contesto, elaborando informazioni, apprendendo e agendo autonomamente secondo modi e criteri simili a quelli dell’essere umano.
Essa può infatti contare su software e unità di calcolo sempre più potenti, sia a bordo, sia raggiungibili con una connettività che ne dilata enormemente la capacità decisionale, offrendo possibilità di personalizzazione inedite e presto anche portabili su diversi veicoli e in vari ambiti di esperienza. Grazie a sensori, sistemi di memorizzazione e catalogazione logica, l’auto rappresenta un formidabile terminale di raccolta dei dati, in grado di potenziare anche altri sistemi di Intelligenza Artificiale. Questa caratteristica pone l’automobile in una posizione decisamente centrale nell’intera rivoluzione IA. L’Automobile Intelligente si avvia, inoltre, a stabilire una relazione addirittura emozionale con l’automobilista e i passeggeri ponendo tematiche legali ed etiche da gestire attraverso nuovi strumenti legislativi e codici di autoregolamentazione dei quali l’industria si sta già dotando.
Quella prefigurata dall’analisi dell’Osservatorio è dunque un’automobile altamente elettrificata, quindi con trazione elettrica o ibrida plug-in, con dispositivi wireless e sistemi drive by-wire, dotata di riconoscimento facciale degli occupanti, comandi gestuali attivabili con movimenti del corpo, assistenza vocale interattiva, climatizzazione biometrica e con un sistema di elaborazione delle informazioni attivo ed interattivo rispetto a tutte le infrastrutture di riferimento. L’Automobile sapiens non soltanto è capace di apprendere ma sa creare un rapporto con l’uomo che sconfina nel campo delle emozioni. Saprà infatti leggere lo stato d’animo di chi è a bordo. “Lexus, oltre ad essere il marchio premium del gruppo, è da sempre il brand con il quale Toyota introduce sul mercato le tecnologie più avanzate e, pertanto, oggi è fortemente impegnato anche sul fronte dell’Intelligenza Artificiale. La vocazione di Toyota, e quindi anche di Lexus, è quella di lavorare in anticipo sulle innovazioni e sulle evoluzioni della tecnologia per essere sempre pronti per il futuro… perchè siamo fortemente convinti che in realtà ‘il futuro è oggì’, ha detto Paolo Moroni direttore Lexus Division, IT & Digital Transformation di Toyota Motor Italia. Toyota, come azienda all’avanguardia nello sviluppo delle tecnologie studia ed applica l’AI in numerosi settori della propria attività, non solo limitatamente alle funzionalità del veicolo ma anche nello studio dei comportamenti umani e degli ecosistemi in cui coesistono persone, veicoli e altri dispositivi autonomi come ad esempio robot. Toyota è da sempre impegnata a fornire i più alti standard di sicurezza e assistenza alla guida nei propri veicoli per cui molte delle applicazioni attuali dell’IA sono riconducibili agli ADAS, che Toyota ha reso di serie su tutta la gamma fin dal 2018 anticipando gli obblighi normativi imposti dal regolatore e che oggi sono arrivati al livello di un vero e proprio assistente proattivo alla guida mantenendo sempre centrale l’esperienza umana.
Oggi il Toyota T-Mate, che include i sistemi di sicurezza del ‘Toyota Safety Sensè e i sistemi di assistenza alla guida e al parcheggio, con l’obiettivo di tutelare i conducenti, i passeggeri e gli altri utenti della strada, è la massima evoluzione del concetto di assistenza al servizio della sicurezza alla guida. Lo sviluppo delle logiche alla base degli ADAS presenti sulle vetture di serie è frutto di esperimenti di AI condotti principalmente dal Toyota Research Institute, presieduto dal Prof. PhD Gill Pratt, uno dei più grandi esperti mondiali di Robotica e AI, che sviluppa esperimenti di intelligenza artificiale applicata alla guida di veicoli che poi sono alla base degli ADAS implementati in serie come “assistenti” al guidatore. Inoltre, conduce numerosi studi sulla “human-centred AI” cioè studia con l’intelligenza artificiale i comportamenti umani legati ad esempio alla scelta dell’auto o alle decisioni su come utilizzare in modo ottimale la tecnologia elettrificata Plug-in Hybrid. In pratica gli attuali sistemi di assistenza alla guida sono dotati di abilità a tutti gli effetti in grado di gestire una guida autonoma del veicolo, sia in condizioni di marcia normale che di emergenza, ma sono volutamente messi a disposizione come “assistente” al guidatore (T-mate) non come suo sostituto.
Ovviamente ai fini della sicurezza (ADAS propriamente detti) ma anche per ottimizzare la gestione del sistema ibrido in termini di utlizzo della batteria (gestione di guida predittiva) e per rendere più fluida e omogenea la guida in contesti di traffico intenso (assistente di guida che agevola ad esempio il rallentamento e l’uso dello sterzo in base alle condizioni sia della strada che del traffico circostante). Nell’imminente futuro, e sempre rimanendo nell’ambito del veicolo, un’importante applicazione dell’IA sarà il nuovo sistema operativo AreneOS, vero e proprio “cuore” dei futuri BEV di “3^ generazione” che vedremo dapprima su Lexus, brand premium del gruppo Toyota, a partire dal 2027. L’intenzione del sistema Arene è di costituire un unico sistema in grado di gestire l’auto a 360°, sia la parte multimediale e le applicazioni (anche da sviluppatori esterni) destinate all’utilizzatore del veicolo, sia andare in profondità nei controlli del veicolo stesso. Grazie a quest’ultima caratteristica avrà la capacità, in combinazione con lo “steer by wire”, di personalizzare e adeguare automaticamente ai gusti del cliente elementi come la risposta del veicolo in termini di motore, sospensioni, comportamento dinamico fino ad arrivare a generare rumore (assente nei BEV), simulare un cambio manuale e interagire con l’ambiente esterno fornendo ad esempio informazioni sui luoghi attraversati sui display di bordo in base agli interessi del guidatore.

– Foto ufficio stampa Toyota –

(ITALPRESS).

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