
ROMA (ITALPRESS) – Con lei è proprio il caso di dire “Settanta ma non li dimostra”. Perché Ornella Muti, che i 70 li compie il 9 marzo (è nata a Roma nel 1955), mantiene ancora oggi immutato il fascino che aveva all’inizio della sua lunga e fortunata carriera che l’ha vista lavorare con i più grandi registi italiani e internazionali, da Mario Monicelli a Dino Risi, da Ettore Scola a Marco Ferreri, da Woody Allen a John Landis.
Ha anche conquistato tanti premi: David di Donatello, Grolle d’Oro, Globi d’oro e Ciak d’oro, solo per citarne alcuni. Il primo ruolo arriva quando ha solo 14 anni: Damiano Damiani la sceglie come protagonista de “La moglie più bella”, film ispirato alla storia di Franca Viola, la prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore dopo avere subito violenza. È il regista a scegliere per lei, che si chiama Francesca Romana Rivelli, il nome d’arte di Ornella Muti, tratto dalle opere di Gabriele D’Annunzio: Ornella è un personaggio de “La figlia di Iorio”, Muti è il cognome della protagonista de “Il piacere”.
Seguono altri ruoli finché nel 1974, quando è incinta della prima figlia Naike, Mario Monicelli le affida il ruolo di Vincenzina nel suo “Romanzo popolare”, accanto a Ugo Tognazzi. Il film le regala la notorietà e tanti altri ruoli che le consentono di lavorare con attori del calibro di Vittorio Gassman (“Come una rosa al naso”), Gérard Depardieu (“L’ultima donna”) e ancora Tognazzi (“La stanza del vescovo”).
Ugualmente ricca anche la filmografia degli anni ’80 che la vedono anche divorziare dal primo marito Alessio Orano e sposare Federico Fachinetti da cui ha gli altri due figli Carolina e Andrea. In questi anni gira, tra i tanti, “Storia di ordinaria follia” di Marco Ferreri, “Il bisbetico domato” e “Innamorato pazzo” di Castellano e Pipolo con Adriano Celentano (con cui, anni dopo, ha raccontato di avere avuto un flirt), “Nessuno è perfetto” e “Un povero ricco” con Renato Pozzetto, “La ragazza di Trieste” con Ben Gazzara, “Bonnie e Clyde” con Renato Pozzetto, “Un amore di Swann” con Jeremy Irons, Fanny Ardant e Alain Delon e “Cronaca di una morte annunciata” di Francesco Rosi.
Il suo ruolo più noto a livello internazionale è probabilmente quello della Principessa Aura nel film cult di fantascienza “Flash Gordon” (1980). È apparsa anche in “Per amore e per denaro”, “Oscar – Un fidanzato per due figlie”, “Sette criminali e un bassotto”, “Somewhere in the city”.
Intraprende anche la carriera televisiva che la porterà, nel 2022, sul palco del teatro Ariston al fianco di Amadeus nella prima serata del Festival di Sanremo; e lavora anche nella tv francese. Dopo un periodo di pausa (durante il quale la rivista statunitense Class la elegge come “Donna più bella del mondo”), la Muti torna al cinema con “Panni sporchi” di Mario Monicelli. Nel 2003 Eleonora Giorgi la sceglie come protagonista del film che segna il suo esordio alla regia “Uomini & donne, amori & bugie”. Seguono, negli anni successivi, le fiction Rai “Domani è un altro giorno” e “Sirene” e i film ““Civico zero” di Citto Maselli e “To Rome with Love” di Woody Allen.