Dopo avere demolito tutti i record dei circuiti sui quali sono stati usati finora, i P Zero Pink hypersoft sono stati nominati anche a Sochi insieme a Yellow soft e Purple ultrasoft: una combinazione con un “salto” di mescola vista per la prima volta a Singapore. Proprio come a Marina Bay, questo fattore dovrebbe consentire ai team varie strategie, con un divario abbastanza ampio tra le prestazioni delle tre mescole. Il Sochi Autodrom è però un circuito con caratteristiche molto diverse rispetto a Singapore e potrebbe presentare alcune incognite nel corso del fine settimana.
Nel 2014, anno della prima gara in Russia, l’asfalto si presentava molto liscio e scivoloso. Finora l’evoluzione del tracciato non è stata particolarmente elevata, anche a causa della grande differenza climatica tra estate e inverno. Questo gran premio, inoltre, torna a disputarsi in autunno, come era sempre stato fino al 2016. I livelli di usura e degrado sono generalmente bassi, ma i pneumatici Pink hypersoft sono effettivamente di due step più morbidi rispetto alla mescola più tenera portata qui nel 2017, la ultrasoft. Lo scorso anno Bottas ha vinto a Sochi grazie a una strategia ultrasoft-supersoft.
“Così come a Singapore, anche a Sochi speriamo di vedere strategie diverse da parte dei team, grazie anche alla stessa nomination con un ‘salto’ di mescola – spiega Mario Isola, responsabile Car Racing Pirelli – Questo circuito, molto diverso rispetto a quello di Marina Bay, è a bassa severità e presenta un asfalto piuttosto liscio, con usura e degrado contenuti: l’ideale per i P Zero Pink hypersoft. Per i team saranno fondamentali i dati raccolti durante le prove libere su questa mescola, per comprendere come utilizzarla al meglio nella strategia di gara. Sarà molto interessante capire come la hypersoft si adatterà alle caratteristiche di questo tracciato, specialmente su un settore particolarmente impegnativo come quello di Curva 3”.
Questo weekend tornano in pista Formula 2 e GP3 per l’ultima gara europea del 2018.