ROMA (ITALPRESS) – Differenziare i campi di ricerca che realmente offrono prospettive di cura dai venditori di illusioni. La scienza deve fare distinzioni etiche al suo interno. Anche per riconoscere i veri campi dell’innovazione, alla Casa dei Cavalieri di Rodi, a Roma, si è svolto il secondo Health Talks che ha aggiornato su importanti acquisizioni della scienza medica finalizzate direttamente alle terapie per la cura della salute.
Tra i problemi di comunicazione della scienza medica ci sono i dispositivi medici genericamente consigliati ad inizio pandemia. Oggi si è ricomposta una strategia su come difendersi dal virus pandemico. Nella relazione su “Come si cura il Covid” Luca Richeldi, dell’Università del Sacro Cuore, ha mostrato il metodo più efficiente per ridurre la reazione infiammatoria dal Covid. Ma, accanto al Covid, continua ad essere presente e inesorabile il danno sociale dopo ogni stagione influenzale. E i problemi dell’influenza sono stati affrontati da Paolo Bonanni, dell’Università di Firenze.
Il virus dell’influenza è un campione di trasformismo. E quella che si ritiene una malattia banale consiste in effetti in una patologia che provoca morti e ammalati: dal 5 al 14 per cento della società ne è coinvolto. L’efficienza della vaccinazione in questa patologia è molto variabile. Il concetto fondamentale è quello dell’appropriatezza. Quindi debbono essere usati i vaccini più efficienti. Bisogna scegliere quindi il vaccino più adatto di volta in volta.
Il dibattito sull’uso degli anticorpi monoclonali è stato di grande attualità per la speciale cura del Covid. In effetti però si tratta di una metodologia applicata anche contro alcune forme di cancro. L’approfondimento sugli anticorpi monoclonali è stato l’oggetto della relazione di Sergio Antignano dell’Università di Milano. Esistono dagli anni Settanta. Si tratta di una metodologia di cura passiva perchè vuole debellare il virus direttamente, non sollecita, come nel caso dei vaccini, il potenziamento della risposta immunitaria.
E’ la classe di farmaci più importante che è stata approntata nei sistemi sanitari dal Duemila ad oggi. In ogni storia di epidemia c’è la corrispondente storia dei vaccini e della loro efficacia. E grazie alle tecnologie si velocizza la capacità di elaborare nuovi vaccini e combattere anche, in questo modo, la resistenza agli antibiotici.
Sulle prospettive dei vaccini dopo il Covid ha parlato Rino Rappuoli, dell’Imperial College di Londra. Il vaccino oltre a confermarsi come la migliore prospettiva di vita contro diverse aggressioni virali, si pone come sistema futuribile di cura.
Sul ruolo del macrobiota intestinale, la relazione di Maria Rescigno, dell’Università Humanitas di Milano. Il microbiota è determinato dalla dieta. La capacità di rispondere alla terapia dipende dalla presenza del microbiota e questa dipende dal tipo di alimentazione. La dieta mediterranea sollecita il microbiota più sano. Necessaria la dieta più varia.
Sul problema del cancro e le nuove terapie ha aggiornato Gennaro Daniele del Policlinico Gemelli di Roma, che puntualizza l’attenzione sulla chirurgia di precisione. Ad oggi sono state scoperte quattordici diverse tipologie di caratterizzazione nella cellula tumorale. La ricerca si concentra sull’interruzione del fattore che consente alla cellula di riprodursi con grande velocità. La differenza di tipologie di cellule tumorali consiste nella difficoltà del trovare la terapia ad hoc, ma nella sua scoperta consiste la capacità di dare una cura più solida. Anche qui in alcuni tipi di tumore esiste la cura attraverso gli anticorpi monoclonali. Le terapie specifiche fanno passi da gigante e anche se non si risolve per tutti i pazienti questo versante di ricerca consente di farci vedere con seria prospettiva il raggiungimento di questo obiettivo.
Come la cura dei tumori ha conosciuto un’autentica rivoluzione, l’approfondimento di Franco Locatelli del Bambino Gesù di Roma, illustra sulla terapia genica. Si tratta di medicina di precisione e di terapia che specificamente va a incidere sulle caratteristiche della persona. Al di là di tante ricerche e ipotesi di cura tramontate, il ruolo fondamentale delle cellule Car T resta la prospettiva di colpire i tumori nella loro specificità.
Ma un altro fronte sul quale non bisogna deflettere nella ricerca è quello dell’emicrania. E su questo tema, la scoperta dei meccanismi patogenetici delle cefalee è stato l’intervento di Piero Barbanti del San Raffaele di Roma. Superata la credenza per cui l’emicrania dipenda banalmente dal cervello, è un modo di trasformare stimoli non stressanti in dolore. E’ una meningite elettrica. E’ una malattia strettamente umana. Gli animali non la sviluppano. Anche in questo caso la terapia con gli anticorpi monoclonali rappresentano una prospettiva di cura che ha dato risposte più positive delle aspettative.
In finale la prospettiva di cura dell’Alzheimer di cui Monica Di Luca dell’Università di Milano presenta un aspetto specifico della ricerca che consiste nel trovare i trattamenti che possono ritardare la progressione della malattia. Tra gli ultraottantenni una persona su cinque ne è affetta. Sull’accumulo di alcune proteine sul cervello che dà luogo a depositi si concentra la ricerca. La produzione di questo amiloide inizia anni prima che si presenti la malattia.
E’ nella continua progressione della conoscenza l’unica prospettiva per fermare la progressione delle malattie.
– foto xc4 / Italpress –
(ITALPRESS).
Health Talks, focus sulle innovazioni nelle cure
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