GUARDIAMO ANCHE ALLA SOLIDARIETA’ DEI CAMPIONI

Dite quel che vi pare, ma i calciatori non sono i peggiori cittadini di Coronacity. Eppure i benpensanti, smarriti nel deserto della paura, tendono a scaricare sulle loro spalle le piccole/grandi iniquita’ umane di questi giorni infami. Umane? Sovrumane! Cos’e’, il Ronaldo che posa in palestra seminudo mostrando i muscoli perfettamente lavorati alle donzelle che lo circondano e ai milioni di followers di Instagram, se non un Superman narcisista viziato, egoista, che appena ha potuto se l’e’ svignata a Madeira con la scusa di mamma con l’ictus? E a proposito di mamma, cos’e’ Higuain se non un vile milionario che, goduto del tampone per Vip, e’ fuggito in Argentina con aereo privato con la scusa che mamma ha il cancro!? Dico di due juventini in fuga e allora ci aggiungo il terzo che invece e’ si’ colpevole, ma di essere “restato a casa” con la morosa, favorito dal tampone privilegiato. Poi c’e’ Neymar, ci sono anche modesti gregari che sono scappati, ma fanno effetto i vip e quelli che sono andati lontano: “usciti” mentre dovevano restare e comunque autoesentatisi del “modulo da passeggio” giunto alla sua sesta o settima edizione (io ce l’ho per fare la spesa in un luogo dove non si vede un’anima e il controllo me lo faccio da solo parlandomi davanti allo specchietto retrovisore). Trovo molto piu’ cialtroni quei signori che son tornati da Madonna di Campiglio senza controllo e hanno fatto sbroccare il sindaco di Messina, gentaglia vip – leggo – meglio rappresentata da un medico che e’ andato subito in sala operatoria e ha impestato un intero reparto. Peggio tutti quelli che sono tornati a casa, al Sud, non portando la colomba pasquale ma il virus letale. Si’, cari: sono questi gli infamoni, insieme a tutti quelli che evadono i controlli, fuggono davanti alle responsabilita’ e moltiplicano i contagi. Ai campioni che fuggono – dico io – ponti d’oro. E ai pedatori che restano non fategli la guerra, non aiutate i loro presidenti dalle belle braghe bianche che pensano solo alle palanche e dopo averne sperperate montagne per i loro tesorini adesso gli vogliono andare in tasca a recuperarle. Guardate, piuttosto, a quanta solidarieta’ riescono a esprimere, da Ronaldo in giu’: lui ha regalato milioni, gli altri sono protagonisti di mille iniziative benefiche che se fossi uno del sindacato calciatori reclamizzerei abbondantemente alla faccia del motto evangelico “non sappia la sinistra cosa fa la destra”. A parte il fatto che l’opposizione contesta la nota del Matteo Evangelista (6, 1-4) visto che la destra non sa nulla di quel che decide la sinistra (dicono) in questo caso, a tutela del buon nome dei calciatori, sempre e comunque migliori dei loro datori di lavoro, alcune paginate che documentano la loro generosita’ pubblica e privata ci solleverebbero lo spirito dopo le vergognose prove di ostilita’ – altro che solidarieta’ – esibite dall’Europa del Nord nei confronti dell’Italia malata.

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