Ogni 10 kWh prodotti in Italia, più di tre sono green. E’ quanto emerge dal Rapporto Attività 2018 del GSE, presentato a Roma. Dopo aver superato gli obiettivi europei al 2020 in materia di consumi energetici coperti da fonti rinnovabili, l’Italia ha raggiunto nel 2018 il 18,1% del fabbisogno energetico totale da rinnovabili e il 34,4% di consumi di energia elettrica coperti da impianti di produzione a fonti rinnovabili. Inoltre, le attività portate avanti dal Gestore dei Servizi Energetici hanno consentito nel 2018 di risparmiare 45 milioni di tonnellate di CO2 e quasi 117 milioni di barili equivalenti di petrolio e attivare investimenti nel settore green per circa 2,6 miliardi.
Nello scorso anno, i 54,4 GW (1 GW in più rispetto al 2017) di potenza istallata, per oltre 800.000 impianti, hanno generato 114,7 TWh di energia elettrica, incrementando così la produzione da fonti rinnovabili in Italia di 11 TWh rispetto al 2017, principalmente grazie all’idroelettrico.
I costi sostenuti dal GSE per l’incentivazione e il ritiro dell’energia elettrica sono stati di 13,4 miliardi, in calo rispetto ai 14,2 miliardi del 2017, per via del termine del periodo incentivante di impianti ex-CV (certificati verdi) e CIP6, oltre che per una minor produzione fotovoltaica.
Inoltre, ritirando e collocando sul mercato elettrico 30,6 TWh, nel 2018 il GSE ha realizzato un ricavo di 1,8 miliardi, circa 100 milioni in più del 2017. Dunque il netto degli incentivi in bolletta è stato nel 2018 di 11,6 miliardi. Si tratta di un abbattimento della componente Asos (ex componete A3 della bolletta elettrica) di quasi un miliardo rispetto ai 12,5 miliardi del 2017. “I numeri del Rapporto Attività 2018 sottolineano l’importanza dell’azione del GSE a sostegno e nella promozione della sostenibilità ambientale in Italia – ha detto l’Ad del GSE, Roberto Moneta – per raggiungere gli obiettivi al 2030 sarà importante avere il contributo di tutti. Il GSE è ora impegnato a garantire alle Amministrazioni pubbliche e agli operatori il pieno supporto e l’assistenza all’accesso ai meccanismi incentivanti, al fine di rendere possibile la transizione energetica già in atto”.
Complessivamente nel 2018 le attività del GSE hanno consentito di destinare alla promozione della sostenibilità circa 15,4 miliardi, di cui 11,6 miliardi per l’incentivazione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili, 1,7 miliardi ascrivibili all’efficienza energetica e alle rinnovabili termiche, 600 milioni relativi ai biocarburanti e 1,4 miliardi riconducibili ai proventi derivanti dall’ETS. Secondo Francesco Vetrò, Presidente del GSE “il Gestore, nello svolgimento del suo ruolo istituzionale, mette a disposizione anche del sistema produttivo il proprio patrimonio di conoscenze, competenze e dati, al fine di rendere più evidenti le opportunità di investimento nell’ambito delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità fissati dal PNIEC. Un dialogo aperto e un coinvolgimento attento di tutti gli attori del settore energetico – ha aggiunto Vetrò – sono fondamentali affinché il GSE possa assolvere al ruolo di propulsore per lo sviluppo sostenibile del Paese, fornendo un essenziale apporto collaborativo ai decisori pubblici e alle istituzioni al fine della definizione e della attuazione di politiche mirate alla riuscita del processo di transizione energetica”.