Un taglio agli ingaggi dei giocatori “non deve essere un tabù e non può esserlo in questo momento di emergenza. Dobbiamo sederci tutti insieme a un tavolo, è un momento di crisi per tutti e l’emergenza vale per tutti. Siamo chiamati oggi a un gesto di grande responsabilità, dando dei contenuti a quel contentitore che chiamiamo solidarietà”. Sono le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina, ai microfoni di “Tutti Convocati” su Radio24, in merito a quello che sarà una volta superata l’emergenza coronavirus. “Il nostro mondo sta vivendo un periodo di grande difficoltà economica e la Figc si sta impegnando nel raccogliere tutti i dati che le singole Leghe stanno elaborando – sottolinea il numero uno di via Allegri – Esistono degli accordi di natura contrattuale, da qui l’esigenza di giocare perchè il danno sia limitato, si parla di 170-200 milioni di euro. Ma se si arrivasse al blocco dei tornei, il danno effettivo potrebbe arrivare a 500, 600, 700 milioni di euro”. Ma Gravina si augura che non si arrivi a tanto, specie dopo lo sforzo fatto ieri dalla Uefa rinviando gli Europei al 2021. “Daremo la priorità al nostro calendario. Sappiamo benissimo che in caso di impossibilità del completamento di tutte le gare, ricorreremo a modifiche di format, come previsto anche dalla Uefa che ha indicato diverse ipotesi di partenza, la più ottimistica delle quali il 14 aprile, per cui si manterrebbe la forma attuale. Un’altra ipotesi è ai primi di maggio, un’altra ancora al 13 giugno e in questo caso con modifiche dei format, con finale Champions il 27 giugno e quella di Europa League tre giorni prima. Bisogna tenere conto anche che la Uefa ha previsto a giugno l’ipotesi di definire i play-off per gli Europei, quindi ci sarebbe uno stop per le nazionali dall’1 al 9 giugno, e questo andrebbe a complicare il posizionamento delle date. Ma sarà costituito un gruppo di lavoro che prevede la partecipazione anche delle Leghe per capire come si possono conciliare tutte le esigenze. Stiamo comunque lavorando su una ripartenza ipotizzata per il 3 maggio che consentirebbe il completamento di tutti i campionati entro il 30 giugno. Faremo anche in modo, attraverso delle richieste al governo, alla Fifa e alla Uefa, che sia possibile – e in questo c’è piena sintonia con i colleghi spagnoli – sforare per 10-15 giorni a luglio per completare i campionati. Se poi neanche questo bastasse, poichè è necessario definire gli organici per la stagione 2020-21, a quel punto ricorreremo a play-off e play-out”.
(ITALPRESS).
Gravina “Taglio agli ingaggi? Non deve essere un tabù”
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