“Una vittoria di tutti”. Con Juventus-Milan, il calcio italiano e’ finalmente ripartito. Un risultato insperato fino a qualche settimana fa e arrivato grazie al lavoro soprattutto di Gabriele Gravina, che non ha mai mollato la presa. “Equilibrio, coerenza e dialogo hanno portato a centrare un obiettivo importante per tutti – racconta il presidente della Figc ai microfoni di ‘Deejay Football Club’ su Radio Deejay – Ieri e’ arrivato anche l’ultimo piccolo tassello che serviva per fugare qualsiasi tipo di dubbio sulla prospettiva di definizione dei
nostri campionati e sono particolarmente contento di questo”, il riferimento all’alleggerimento della norma sulla quarantena che minava la possibile conclusione della stagione. Nel vedere rotolare la palla allo Stadium “sono riuscito a gioire. E’ una strana coincidenza: ieri avremmo dovuto inaugurare l’Europeo a Roma con Italia-Turchia. Ma la ripartenza del calcio italiano e’ motivo di grande orgoglio per tutto il movimento sportivo”. Ma Gravina non si accontenta: “Manca ancora un ultimo tassello, una cosa che mi sta a cuore: la partecipazione dei tifosi, che spero avvenga in tempi molto rapidi”.
Il presidente federale e’ abbastanza ottimista a riguardo. “Mi auguro che gli stadi possano riaprire ai primi di luglio, nella prima settimana o al massimo entro la meta’ di luglio.
Significherebbe che il nostro Paese ha buttato via gli ultimi blocchi, le ultime restrizioni, uscendo da questo momento buio”. Ma se e’ vero che fra tifosi e calcio “il filo che si chiama
passione non si e’ mai spezzato”, dall’altro lato Gravina sottolinea che “amiamo farci male da soli”, citando le critiche al Fondo Salva Calcio o le discussioni sull’arbitraggio di Orsato.
“Cerchiamo di demolire anche quello che di positivo riusciamo a fare – il rammarico del numero uno Figc – Serve dialogo, confronto, usare toni bassi, essere leali e onesti con i nostri comportamenti. Siamo in fase di ricostruzione, di proiezione verso un futuro che per tanti anni abbiamo sempre auspicato, ovvero le riforme, e dobbiamo mettere alla base del progetto del futuro anche una nuova cultura sportiva”. E Gravina non dimentica chi lo
ha accompagnato nella sua battaglia, Dal Pino e la Lega di serie A: “L’auspicio e’ che tutto il calcio italiano possa riunirsi attorno a un unico progetto”.
(ITALPRESS).