Prende il via Progetto Italia, l’iniziativa promossa da Salini Impregilo per rafforzare il settore nazionale delle grandi opere e delle costruzioni. Il progetto farà parte del più ampio piano industriale della società per il triennio 2019-2021.
Per la realizzazione del Progetto Italia, Salini Impregilo ha sottoscritto due accordi di investimento: il primo con l’azionista di controllo Salini Costruttori Spa e con CDP Equity Spa, società controllata da Cassa Depositi e Prestiti; il secondo con tre delle principali istituzioni finanziarie italiane.
Con gli accordi sottoscritti per avviare Progetto Italia, Salini Impregilo si è impegnata a un aumento di capitale da 600 milioni, senza diritto di opzione e offerto in sottoscrizione a investitori istituzionali, tra i quali Salini Costruttori, CDP Equity e le banche finanziatrici del progetto. Gli accordi prevedono impegni di sottoscrizione dell’aumento di Capitale da parte di Salini Costruttori, per 50 milioni di euro, i CDP Equity per 250 milioni e delle banche finanziatrici per complessivi 150 milioni.
Il Progetto Italia rappresenta anche “un’opportunità di rafforzamento per il settore delle costruzioni in Italia (strategico per il Paese – circa l’8% del PIL nazionale – ma fortemente frammentato) e per la sua filiera, riavviando svariati progetti attualmente bloccati sul territorio nazionale (circa 36 miliardi di euro di opere bloccate sopra i 100 milioni di valore) e mettendo in sicurezza quelli pianificati per il prossimo triennio, con conseguenti benefici in termini di PIL e occupazione”, sottolinea Salini Impregilo.
COS’È PROGETTO ITALIA
– Progetto Italia non è un salvataggio, ma un’operazione di sistema volta a favorire il consolidamento e lo sviluppo di un settore fondamentale per il Paese attraverso l’aggregazione di più operatori presenti sul mercato
– Il Progetto è aperto a tutti i soggetti industriali che intendono parteciparvi e assume una valenza di sistema, contribuendo alla costituzione di un player nazionale capace di competere sui principali mercati internazionali
– Contribuirà alla realizzazione di progetti infrastrutturali strategici per il Paese e al rafforzamento, lungo tutta la filiera, delle eccellenze presenti, a beneficio anche delle piccole e medie imprese
– Il Gruppo che nasce sarà in grado di rafforzare il mercato domestico, rilanciare tutta la filiera produttiva e competere meglio su scala globale, sfruttando le grandi opportunità offerte da un mercato delle infrastrutture in espansione con dimensioni oltre 75.000 miliardi di dollari, nel quinquennio 2017-2022
– Nel settore delle infrastrutture grandezza significa anche attitudine a competere alla pari sul mercato internazionale, solidità finanziaria necessaria per partecipare ai progetti più grandi, competenze di eccellenza sia a livello manageriale che tecnico, capacità di selezionare e trainare le migliori imprese dell’indotto anche nelle commesse più ambiziose. Per queste ragioni il settore delle infrastrutture è dominato da giganti con i piedi saldamente piantati nei loro rispettivi mercati domestici. Il 60% dei primi 250 gruppi al mondo produce il 75% del fatturato in casa. È la storia di Vinci in Francia, ACS in Spagna, Skanska in Svezia, Strabag in Germania e molti altri.
– Questo nuovo fattore chiave dimensionale sarà a breve anche caratteristica del nuovo grande gruppo italiano che nasce da questa operazione industriale articolata per fasi successive, la prima delle quali coinvolge Astaldi (Progetto Italia “backbone”), per rimettere sul mercato una azienda storica nel settore, con competenze uniche acquisite in alcuni dei progetti più complessi a livello internazionale. Successivamente saranno coinvolti altri soggetti con la previsione di creare un polo nazionale capace di presentarsi sul mercato entro il 2021 con un fatturato di 14 miliardi di euro, un portafoglio di 62 miliardi e un risultato operativo di 700 milioni.
– La ripresa dei lavori dei cantieri in Italia sarà in grado di favorire l’occupazione, salvaguardando nel breve periodo 70.000-85.000 posti di lavoro e assicurando nei prossimi 3-5 anni 300-400.000 posti di lavoro. Numeri molto rilevanti se consideriamo che oggi il settore occupa 1,4 milioni di persone e con i nuovi posti di lavoro previsti si potrebbe tornare ai livelli occupazionali precrisi.
– Progetto Italia rappresenta una spinta importante per il rilancio del settore non solo per le imprese coinvolte direttamente, ma per l’intera filiera, che negli ultimi tre anni ha beneficiato di 5,8 miliardi di euro di commesse ordinate complessivamente tra i progetti di Salini Impregilo e quelli di Astaldi. L’operazione farà da volano per accordi commerciali e partnership con grandi player globali con i quali creare alleanze strutturali su mercati e segmenti strategici. Il coinvolgimento di tutta la filiera produttiva in alleanze globali permetterà alle imprese di piccole e medie dimensioni di accedere più facilmente ai mercati internazionali, creando un portafoglio qualifiche fondamentale per progetti futuri.
– Con il nuovo gruppo nascente dall’accordo la struttura di corporate governance di Salini-Impregilo verrà ulteriormente rafforzata secondo le best practice di mercato, continuando a garantire i più alti livelli di indipendenza e trasparenza.