La strategia migliore per i 71 giri del Gran Premio d’Austria sulla carta è a una sosta, con primo stint su P Zero Red soft per 24-28 giri, poi P Zero White hard fino al traguardo. In alternativa, una tattica molto simile vede il primo stint su P Zero Yellow medium per 27-32 giri, poi hard. Tra le due strategie non c’è grossa differenza sul tempo totale di gara, ma quest’ultima offre una maggiore flessibilità.
Un’altra strategia a una sosta vede la C4 soft per 30-34 giri nella prima parte di gara, poi medium fino al traguardo. Una strategia a due soste è possibile, anche se più lenta, con i primi due stint su soft per 16-18 giri ciascuno, poi medium o hard a seconda delle circostanze di gara. Valtteri Bottas ha ottenuto la pole position, con Mercedes che ha dominato tutte le sessioni finora disputate. Il pilota finlandese ha ottenuto il primo Pirelli Pole Position Award del 2020, in una speciale edizione arcobaleno che simboleggia la lotta al Covid-19 e promuove l’inclusione, un messaggio chiave per la Formula 1. Max Verstappen sarà l’unico pilota nella top 10 a partire su pneumatici C3 medium usati per superare il Q2. Nel 2019, l’olandese della Red Bull ha vinto il Gran Premio d’Austria dopo essere partito terzo.
La lotta tra i Team di metà gruppo è molto serrata: stesso tempo nel Q3 per Alex Albon quinto e Sergio Perez sesto. Su un giro piuttosto corto come quello dello Spielberg e una strategia a una sosta molto probabile, le tempistiche del pit stop saranno cruciali per cercare di recuperare posizioni.
Sebastian Vettel partirà undicesimo e sarà il primo pilota a scegliere i pneumatici al via: un’opportunità per diversificare la strategia rispetto ai diretti rivali. “La pole position di Valtteri Bottas in 1m02.939s vale il nuovo record assoluto del Red Bull Ring, a riprova dell’evoluzione delle monoposto nonostante la gamma P Zero 2020 sia identica al 2019. Max Verstappen ha superato il Q2 su pneumatici medium, una scelta molto interessante che gli può consentire una certa flessibilità in termini di strategia e un primo stint più lungo rispetto agli altri piloti su soft. Come previsto su un giro così corto e con i Team nella top 10 molto vicini, in qualifica sono stati usati quasi esclusivamente i pneumatici soft” spiega Mario Isola, responsabile F.1 di Pirelli.
“Ogni Team ha cercato di ottenere il massimo possibile dalla propria monoposto, con margini molto ridotti a fine qualifica. In gara tutte e tre le mescole possono però giocare un ruolo fondamentale nella strategia”.
(ITALPRESS).