Gp Abu Dhabi, selezionato tris mescole più morbido

ABU DHABI (EMIRATI ARABI) (ITALPRESS) – L’appuntamento di Abu Dhabi chiude la stagione più lunga nella storia della Formula 1, completando un giro del mondo percorso in ventiquattro tappe. Il circuito di Yas Marina ha ospitato già quindici volte la massima competizione automobilistica e in dodici occasioni questo è stato l’ultimo Gran Premio del campionato. Quattro fine settimana sono stati decisivi per l’assegnazione di uno o più titoli iridati: nel 2021 per entrambi, nel 2010, 2014 e 2016 solo per quello Piloti. Domenica prossima la gara sarà nuovamente decisiva per decidere chi fra McLaren e Ferrari sarà campione del mondo 2024.
Come da consolidata tradizione, per questo appuntamento la Pirelli ha selezionato il tris di mescole più morbido, composto dalla C3 come Hard, la C4 come Medium e la C5 come Soft. La mescola contrassegnata dalle parentesi rosse sarà molto probabilmente protagonista esclusiva delle qualifiche, mentre Medium e Hard saranno sotto i riflettori – in ogni senso, visto che questa sarà la terza gara consecutiva in notturna – domenica sera. Dopo le importanti modifiche introdotte nel 2021, che lo hanno reso molto più veloce e filante, il tracciato è lungo 5,281 chilometri e offre diverse opportunità per sorpassare.
Le forze esercitate sui pneumatici sono in generale medio-basso, vista la scarsità di curve ad alta velocità. L’asfalto offre scarsa aderenza e ha un livello di rugosità nella media stagionale. Le temperature giocheranno un ruolo importante: va considerato che due delle tre sessioni di prove si svolgono sotto la luce naturale, FP2 e la gara a cavallo del tramonto e le qualifiche interamente di sera. Pertanto, le condizioni dell’asfalto possono mutare velocemente man mano che le temperature calano così come l’evoluzione della pista dovuta alla sua gommatura sarà molto rapida, soprattutto nei primi giorni, anche grazie alle tre serie di supporto – F4 UAE, F1 Academy e F2 – in calendario nel fine settimana. Su una pista dove il graining può avere un impatto significativo e, come già citato, offre possibilità di sorpasso grazie alle modifiche effettuate tre anni fa, la strategia su due soste è certamente quella preferibile, come peraltro si era visto un anno fa. Inoltre, l’undercut risulta essere molto efficace mentre la sosta singola impone un livello di gestione dei pneumatici molto elevato per limitarne il degrado prestazionale.
Il pilota con più successi ad Abu Dhabi è Lewis Hamilton, vittorioso cinque volte. Max Verstappen, che riceverà domenica il Pirelli Pole Position Award of the Year per aver ottenuto il maggior numero di pole nella stagione, può eguagliarlo, visto che ha già vinto quattro volte consecutive, dal 2020 al 2023. Fra le squadre, la Red Bull è in vantaggio sulla Mercedes (7 a 6). Solamente altri due team hanno vinto ad Abu Dhabi: la Lotus con Kimi Raikkonen nel 2013 e la McLaren con Hamilton nell’edizione inaugurale del 2009. La stagione 2024 non terminerà però domenica sera. Martedì 10 dicembre, sempre a Yas Marina, è infatti in calendario una giornata di test collettivi molto intensa. Tutte e dieci le squadre schiereranno infatti due monoposto ciascuna: una dedicata ai rookie – definiti dal regolamento sportivo della FIA come piloti che non hanno disputato più di due Gran Premi – e una agli altri piloti. Diverse le gomme: se i rookie utilizzeranno le mescole 2024 selezionate per questo Gran Premio, ai piloti titolari o, comunque, ufficiali toccherà il compito di saggiare la versione omologata di tutti i pneumatici – ad eccezione della C1, non adatta alle caratteristiche del tracciato – che Pirelli metterà a disposizione nel 2025, sviluppati insieme alle squadre durante l’anno.
I giovani piloti avranno a disposizione in totale otto treni di gomme: due di C3, quattro di C4 e due di C5. Per gli altri piloti i set disponibili saranno dieci: uno di C2, tre ciascuno di C3 e di C4, due di C5 e uno di C6, la nuova mescola ultra-morbida che allargherà la gamma 2025 destinata, presumibilmente, all’utilizzo su alcuni tracciati cittadini l’anno prossimo. A differenza di quanto avvenuto ad esempio a Città del Messico in occasione del cosiddetto “in-competition test”, la Pirelli non definirà un programma standardizzato relativamente all’utilizzo delle gomme 2025: ogni squadra potrà quindi lavorare secondo le modalità che preferisce per raccogliere dati fondamentali per lo sviluppo delle monoposto che competeranno l’anno prossimo. In occasione del test, C2 e C6 saranno contraddistinte soltanto dal logo Pirelli colorato, rispettivamente di bianco e di rosso mentre C3, C4 e C5 saranno differenziate con la consueta colorazione usata per Hard, Medium e Soft (oltre al logo saranno, rispettivamente, bianche, gialle e rosse le parentesi).
– foto ufficio stampa Pirelli –
(ITALPRESS).

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