GOVERNO M5S-LEGA, C’È IL CONTRATTO

Pubblicato il testo definitivo del contratto di governo M5S-Lega: 30 punti in 57 pagine che mettono nero su bianco obiettivi e priorità del nascente Esecutivo e che hanno avuto il via libera dal M5S, mentre nel week end toccherà esprimersi ai militanti della Lega.

 

“Più del 94% degli iscritti del MoVimento 5 Stelle hanno detto sì al Contratto per il Governo del Cambiamento! C’è stata una grande partecipazione durante tutta la giornata. Come certificato dal Notaio che ha garantito la regolarità del voto hanno partecipato alla votazione su Rousseau 44.796 persone che ringraziamo una ad una. 42.274 hano votato sì e 2.522 no. Il MoVimento 5 Stelle approva il Contratto per il Governo del Cambiamento”, annuncia il capo politico del movimento, Luigi Di Maio, in un post sul Blog delle Stelle.

Nel testo del contratto si parte dal funzionamento del governo e dei gruppi parlamentari, passando poi ad ambiente, banche, debito pubblico e deficit, pensioni, giustizia, lavoro e anche Mezzogiorno, tema quest’ultimo criticato da più parti perchè ritenuto assente le politiche del futuro governo a guida M5S e Lega. 

Al punto specifico si legge: “Con riferimento alle Regioni del Sud, si è deciso, contrariamente al passato, di non individuare specifiche misure con il marchio ‘Mezzogiorno’, nella consapevolezza che tutte le scelte politiche previste dal presente contratto (con particolare riferimento a sostegno al reddito, pensioni, investimenti, ambiente e tutela dei livelli occupazionali) sono orientate dalla convinzione verso uno sviluppo economico omogeneo per il Paese, pur tenendo conto delle differenti esigenze territoriali con l’obiettivo di colmare il gap tra Nord e Sud”. Quanto al rapporto conl’Ue, nel contratto si legge allo specifico punto che “con lo spirito di ritornare all’impostazione delle origini in cui gli Stati europei erano mossi da un genuino intento di pace, fratellanza, cooperazione e solidarietà si ritiene necessario rivedere, insieme ai partner europei, l’impianto della governance economica europea (politica monetaria, Patto di Stabilità e crescita, Fiscal compact, MES, procedura per gli equilibri macroeconomici eccessivi, etc.) attualmente asimmetrico, basato sul predominio del mercato rispetto alla più vasta dimensione economica e sociale. Ci impegneremo infine nel superamento degli effetti pregiudizievoli per gli interessi nazionali derivanti dalla direttiva Bolkenstein”. 

Parallelamente in materia di debito pubblico e deficit, nel contratto M5S e Lega sottolineano come “l’azione del Governo sarà mirata a un programma di riduzione del debito pubblico non già per mezzo di interventi basati su tasse e austerità – politiche che si sono rivelate errate ad ottenere tale obiettivo – bensì per il tramite della crescita del PIL, da ottenersi con un rilancio sia della domanda interna dal lato degli investimenti ad alto moltiplicatore e politiche di sostengo del potere di acquisto delle famiglie, sia della domanda estera, creando condizioni favorevoli alle esportazioni. Al fine di consolidare la crescita e lo sviluppo del Paese riteniamo prioritario indurre la Commissione europea allo scorporo degli investimenti pubblici produttivi dal deficit corrente in bilancio, come annunciato più volte dalla medesima Commissione, ma mai effettivamente e completamente applicato. Per quanto riguarda le politiche sul deficit si prevede, attraverso la ridiscussione dei Trattati dell’UE e del quadro normativo principale a livello europeo, una programmazione pluriennale volta ad assicurare il finanziamento delle proposte oggetto del presente contratto attraverso il recupero di risorse derivanti dal taglio agli sprechi, la gestione del debito e un appropriato e limitato ricorso al deficit”.

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