Gli emigranti di lusso non bastano agli azzurri, ha vinto Goretzka

Se ho capito bene, da questa Nations League dovrebbe venire un aiuto per qualificarci ai Mondiali dopo due dolorosi forfait. Se ho ben visto spero che l’aiuto ce lo mandi un felice destino. Perchè non c’è torneo – se non di calcetto – in cui una squadra possa giocare solo una quarantina di minuti. L’approccio – così, si dice – mi era piaciuto. Che bello il gol di Tonali al 9′, costruito da Bastoni, Barella e Politano per il ragazzo pentito ora al Newcastle. E nei minuti successivi, un bel pensiero: ce li tengono bene. Donnarumma al Psg, Udogie al Tottenham, Calafiori all’Arsenal. Pieni di stranieri che occupano i ruoli più importanti ci rifacciamo con gli italiani all’estero. Emigranti di lusso. Ma nonostante l’amore di San Siro, dura minga. E si vede dall’inizio della ripresa. La Germania indovina il primo cambio, tre minuti e Kleindienst pareggia. E per noi la festa è finita. Nessuno dei sostituti serve a qualcosa. Occhi buoni per Daniele Maldini. Sarebbe piaciuto a Rocco. Ma deve studiare. Ad esempio studiare gli avversari. Io l’ho fatto. Ho dedicato il secondo tempo a Goretzka. Forse doveva farlo anche Spalletti. Io gli avrei messo addosso due guardiani. Forse avrebbe dovuto farlo anche lui. Io non l’ho mollato un attimo; fossì stato a San Siro – dove avevo un posto accanto al Gioànn- avrei gridato “attenti! Attenti!”. E invece al 75′ questo campione ha vinto la partita. Studiare, non chiacchierare. Sgobbare, non sognare. Io so tutto di Lucca, ad esempio, e mi è piaciuto vederlo in campo. Ma è un principiante. Goretzka ha trent’anni, è un centrocampista offensivo, forse serviva sapere che ha vinto 24 trofei, 5 campionati, 4 supercoppe, 2 coppe di Germania, 1 Champions, 1 supercoppa Uefa, 1 coppa del mondo per club. Se lo so, studio come fermarlo. Se non lo so, dopo mezz’ora di partita gli metto addosso un cappotto. Firmato: il Catenacciaro che un giorno vinceva con l’Italia. Anche perchè c’era il blocco Juve. Adesso zero. Mi verrebbe voglia di attribuire a Motta anche questo guaio. Ma non è giusto. Ci pensi Spalletti, se può.
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(ITALPRESS).

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