GIORGIO CHIELLINI L’UOMO DELLA DOMENICA

Mi sono accorto che dopo una vita mi manca l’Uomo della Domenica, quello in azione, il vero finale di partita. L’altra domenica l’ho dedicata a Gianni Mura, un triste finale di vita. Vorrei tanto tornare, chesso’, al bomber del giorno, all’azione piu’ bella, al gesto atletico prodigioso, alla parata decisiva. Dal passato la memoria mi restituisce al proposito Beppe Savoldi, guarda un po’ uno di Bergamo, il giorno del ’75 in cui gli dedicai un pezzo perche’ un raccattapalle di Ascoli, un ragazzino di nome Domenico Citeroni, gli aveva rubato un gol vero respingendo in campo un pallone uscito dalla rete; e ancora il gol di Diego agli inglesi a Mexico’86: mai visto nulla di meglio, credetemi; e la rovesciata-gol immortale dell’interista Youri Diorkaeff alla Roma il 5 gennaio del’97; e Zoff – un nome come un sospiro – che intercetta il pallone di Oscar a un minuto dalla fine di Italia-Brasile (in realta’ il 5 luglio dell’82 era un lunedi’, il meglio comunque).
L’Uomo della Domenica, stavolta, e’ Giorgio Chiellini, un pisano alla livornese (ossimoro perfetto) ch’e’ riuscito a dare un felice ritocco all’immagine del calcio maggiore involgarita dal litigio permanente e scandaloso sui soldi fra capi e capetti e ominicchi. E’ partita da lui l’Operazione Sacrificio (per carita’, senza sangue sudore e lacrime, piu’ forma che sostanza, 90 milioni…) che ha suggerito alla Juve il taglio degli stipendi accettato dai calciatori senza contrarieta’. Verrebbe voglia di dire “stile Juve”, una performance da tempi bonipertiani; e tuttavia l’odiamata Signora, pur avendo acquisito nel tempo ben diverso stile, riesce a essere prima in classifica anche quando c’e’ da prendere decisioni civili, intelligenti, popolari. Altrove chiacchierano o fanno stigmatizzati tentativi di far allenare i giocatori perche’ si guadagnino gli stipendioni che ricevono. A parte tutto, quella che impressiona e’ davvero la figura di Chiellini, capitano senza retorica, calciatore senza ritocchi graziosi, solo forza, generosita’, bravura in senso tecnico e tattico. Un campione d’antan. A me fa venire in mente l’uomo Bulgarelli, concentrato di professionalita’ e intelligenza. E forse, a ben conoscerlo, anche ironico com’era Giacomino. Il Vernacoliere e’ uscito dalle edicole ma Livorno e Pisa sono ben rappresentati.

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