Giacenza media annua: tutte le indicazioni e l’iter da seguire per ricavare la giacenza media annua sia che si tratti di un conto corrente che di una carta prepagata.
Avere la giacenza media del proprio conto corrente bancario o postale è semplicissimo. Ovviamente lo stesso discorso vale anche se si tratta di una banca online come per esempio Fineco, Widiba, Che Banca!, Hello Bank, ecc. Oggi, chi necessita di sapere la giacenza media annua del proprio conto corrente anche ai fini ISEE non dovrà scomodarsi più di tanto. Le banche offrono questo dato in maniera automatica. Vediamo nel dettaglio come avere la giacenza media.
Giacenza media del conto corrente, come si ottiene
Dall’internet banking è possibile scaricare la giacena media tramite l’estratto conto di fine anno. Chi invece gestisce il conto corrente in modo tradizionale (senza l’accesso online) troverà la sua giacenza media nell’estratto conto cartaceo. Anche in questo caso viene rilasciato a fine anno; tra i tanti fogli che compongono il documento vi è la voce giacenza media. In caso contrario basterà andare in filiale e chiedere la giacenza media annua.
La banca non può rifiutarsi di rilasciare la giacenza media annua
E’ bene ricordare che la giacenza media è annua, pertanto nel 2018 la banca rilascerà quella del 2017. Tale richiesta può essere fatta solo dal titolare del conto corrente.
Giacenza media annua per conto corrente chiuso
Anche se il conto corrente è stato chiuso è possibile avere la giacenza media. In questo caso bisogna recarsi in banca per farne richiesta. Il documento viene rilasciato in modo immediato.
Giacenza media bancoposta, come si calcola
Anche chi è possessore di un conto corrente Bancoposta troverà la propria giacenza media annua nell’estratto conto di fine anno. Può essere scaricata anche online se si hanno le credenziali per accedere all’home banking del proprio conto corrente postale. Basta scaricare l’estratto conto, aprire il documento e andare all’ultima pagina; nel riassunto a scalare.
Giacenza media annua, carte prepagate
Dal 2015, nel calcolo del nuovo Isee è obbligatorio inserire anche le giacenze medie delle carte prepagate con o senza Iban. Lo stesso discorso vale anche per chi ha un libretto postale anche se cointestato.
Come già accennato, già dal 2015 l’ufficio delle Entrate ha disposto l’inserimento della giacenza media annua anche per le carte prepagate nell’Isee. Fra i tanti dati che bisogna inserire nel DSU, (dichiarazione sostitutiva unica), vanno pertanto dichiarati anche i dati di qualsiasi carta prepagata.
La giacenza media della carta prepagata emessa sia dalla banca che dall’ufficio postale va richiesta in sede. Purtroppo non può essere scaricata online.
Per esempio per avere la giacenza media della Postepay Evolution basta recarsi in ufficio postale con documento di identità, codice fiscale, numero della Postepay, riempire il modulo apposito. Il documento viene rilasciato al momento della richeista inoltre non vi sono costi. La prassi è la stessa per tutte le Postepay, anche per quelle senza Iban. Attenzione a non dimenticare che online non vi sarà mai possibile avere la giacenza media annua.
Giacenza media, carta prepagata paypal
L’estratto conto della carta prepagata Paypal può essere scaricato tramite l’internet banking accedendo all’area riservata. Dopo aver fatto l’accesso bisogna inserire il PAN, il numero di 16 cifre che trovate stampato sulla carta e i due caratteri richiesti del codice PUK, il codice composto da 6 numeri.
Come calcolare la giacenza media delle carte prepagate
Come ben sappiamo, è semplicissimo ottenere il saldo da una prepagata, la cosa si complica se ci serve avere la giacenza media. A tal proposito, l’Inps ha precisato che la giacenza media si calcola nel odo seguente:
Si somma la giacenza giornaliera di ogni giorno poi il risultato va diviso per 365.
Cosa succede se la carta prepagata non viene dichiarata nell’Isee
Non è possibile omettere di dichiarare di essere in possesso di una carta prepagata, oppure di conto corrente o libretto postale. L’ufficio delle Entrate può attingere a questo tipo di informazione tramite il vostro codice fiscale. Grazie a questo documento, l’Ente è in grado di risalire a quanti beni mobiliari e immobiliari sono intestati a voi.
In fase di certificazione dell’Isee la verifica è automatica. I dati presenti nell’Anagrafe Tributaria dell’Agenzia delle Entrate vengono confrontanti con quelli da voi indicati nell’ISEE per verificare se quanto avete dichiarato risulta veritiero. Possono non essere a conoscenza del saldo grazie alla privacy ma sanno esattamente quanti beni mobiliari e immobiliari sono intestati a voi.