GERMANIA RESTA IN CORSA, BELGIO E MESSICO SUPER

Eden Hazard e Romelu Lukaku: il Belgio cresce sfruttando il suo immenso potenziale offensivo e, dopo il 3-0 a Panama, travolge 5-2 la Tunisia (a segno anche Michi Batshuayi) e ipoteca gli ottavi con le doppiette dei suoi uomini più rappresentativi. Non c’è stata mai storia allo Spartak Stadium di Mosca, troppo netto il divario e infatti per emettere un giudizio definitivo sulla squadra di Martinez – bellissima da vedere quando attacca, da registrare quando difende, come confermano le due reti subite – bisognerà aspettare almeno la sfida con l’Inghilterra, quando in ballo ci sarà con ogni probabilità anche il primo posto nel girone. Intanto, applausi al genietto del Chelsea e al bomber dello United: a proposito, Lukaku agguanta Cristiano Ronaldo in cima alla classifica cannonieri con quattro reti e, con 7 gol in 11 partite, è il belga con più gol nella storia del suo Paese tra Europeo e Mondiale. Niente male.
Partenza mortifera del Belgio, che piazza l’uno-due in 10 minuti: al 6′ Hazard si conquista e trasforma il rigore concesso per fallo di Sam Ben Youssef proprio sulla linea dell’area. Giusta la decisione dello statunitense Marrufo, il talento del Chelsea non lascia scampo a Ben Mustapha, sostituto dell’infortunato Hassen. La Tunisia ha cominciato male, come contro l’Inghilterra: e in contropiede, al 16′, subisce il raddoppio. Verticalizzazione di Mertens per Lukaku, mancino in diagonale e Belgio già sul 2-0. E’ il terzo gol per l’attaccante del Manchester United. I Diavoli Rossi (oggi in giallo), che il ct Martinez ha confermato in blocco dopo il 3-0 al Panama, si placano e la Tunisia ne approfitta subito: accorcia di testa, su punizione, Bronn, che poco dopo dovrà lasciare il campo a Naguez per un infortunio alla caviglia.
Quando attacca il Belgio fa malissimo (Lukaku e Carrasco non vanno distanti dal tris), ma in difesa – complici le assenze di Kompany e Vermaelen, disponibili ma non ancora a posto – qualcosa scricchiola: Sassi e Khaoui mettono qualche brivido, nonostante il caldo, a Courtois. Sfortunate le Aquile di Cartagine, che perdono anche Syam Ben Youssef: tocca a Benalouane. Prima dell’intervallo, altro balzo belga: Lukaku prima non arriva sull’invito di De Bruyne, poi con un pregevole colpo sotto trasforma nel migliore dei modi l’assist di Meunier.
Stesso copione in avvio di ripresa, con la Tunisia che tenta il tutto per tutto, trovando però sulla sua strada Vertonghen e Courtois, e subendo in contropiede: altra doppietta di giornata, la realizza Hazard, abile a sfruttare il lancio di De Bruyne e a calare il poker dopo aver superato anche Ben Mustapha. Martinez decide che è il momento di far rifiatare Lukaku e Hazard, tra gli applausi: tocca a Fellaini e Batshuayi. Carrasco va per due volte a un passo dal pokerissimo, la Tunisia cerca di rendere meno amaro il punteggio ma Courtois ferma Khazri (67′). In contropiede Mertens innesca Batshuayi, che scavalca Ben Mustapha ma trova sulla linea Meriah. Sempre Batshuayi, che ci prova in ogni modo: traversa piena prima, miracolo di Ben Mustapha poi. Dai e dai, alla fine Batshuayi il gol lo trova: in spaccata, su un invito di un altro talento purissimo, Tielemans. L’orgoglio tunisino, dopo il nuovo errore di Batshuayi, porta alla seconda rete: la firma è di capitan Khazri, su assist di Naguez.
A seguire il Messico ha battuto la Corea del Sud, per 2-1: ora è a un passo dalla qualificazione agli ottavi di finale dei Mondiali di Russia. Con più di un piede nella fossa, invece, Son e compagni. A decidere la sfida, alla Rostov Arena, la rete siglata nel primo tempo (dagli undici metri) da Vela e il sigillo nella ripresa del Chicharito Hernandez. Bello ma inutile nel finale il gol di Son.
Molto spezzetata la gara di questo pomeriggio. Ben organizzati e cinici i messicani; poco incisivi e a tratti confusi gli asiatici. Tanto rumore (col “Tricolor” sugli scudi) invece sugli spalti: in tribuna anche Gianni Infantino, presidente della Fifa. Al momento Hernandez e soci hanno sei punti all’attivo; ferme a quota zero, di contro, le “Tigri Asiatiche”.

La Germania resta in corsa per la qualificazione agli ottavi dei Mondiali di Russia2018. Dopo la sconfitta all’esordio con il Messico, i tedeschi battono nel recupero la Svezia per 2-1 con la rete decisiva di Kroos. Dopo 3′ arriva con Drexler la prima occasione per i tedeschi, che però rischiano grosso al 12′ con Berg, che arriva davanti a Neuer e conclude nonostante una spunta di Boateng. Rudy esce per infortunio e al 32′ passano gli scandinavi: Claesson serve Toivonen, grande stop a seguire e tocco morbido che anticipa Rudiger e sigla l’1-0. La Germania prova a reagire ma nel recupero Neuer si salva su un’inzuccata di Berg. I campioni del mondo in carica partono a testa bassa in avvio di ripresa e al 3′ impattano con Reus, che di ginocchio insacca l’assist di Werner. Sono i tedeschi a fare il match ma la Svezia si difende con ordine e rischia solo con il neo entrato Gomez (ma viene fermato per un fuorigioco inesistente) e, a 10′ dalla fine, con Werner. Boateng si fa ammonire per la seconda volta e la Germania resta nel finale con l’uomo in meno. A 3′ dalla fine gran parata di Olsen su stacco di Gomez, nel recupero gran botta di Brandt che termina sul palo. Il pari sembra inevitabile ma, all’ultimo recupero, ecco la zampata di Kroos che rida’ linfa alle ambizioni dell’undici di Loew.
(ITALPRESS).

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