Oggi Genova ha di nuovo il suo ponte. A salutare il varo in quota dell’ultima campata in acciaio anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, il Governatore della Regione Liguria Giovanni Toti e il Sindaco della città di Genova e Commissario per la ricostruzione Marco Bucci. Con quest’ultimo sollevamento, il viadotto sul Polcevera, disegnato da Renzo Piano, raggiunge i 1067 metri, la lunghezza dell’intera struttura che si staglia sobrio come la carena di una nave sullo skyline della città. La costruzione e progettazione è stata affidata a Fincantieri e Salini Impregilo. Un “grande vascello bianco che attraversa la valle”, lo ha ribattezzato Piano.
Per la costruzione del ponte, sono state utilizzate 17.400 tonnellate d’acciaio, forgiate negli stabilimenti Fincantieri di tutta Italia grazie al lavoro di più di 800 persone.
Per completare l’impalcato sono serviti 19 sollevamenti, di cui 3 speciali per le maxi-campate da 100 metri l’una, che ad oltre 40 metri di altezza, hanno scavalcato il torrente Polcevera e la ferrovia. Operazioni che sono durate, nel caso dei sollevamenti speciali, anche 48 ore e che hanno richiesto importanti attività preparatorie con squadre di oltre 50 persone all’opera e l’utilizzo di speciali macchinari come le maxi-gru e gli strand jack, apparecchiature necessarie per issare gli impalcati pesanti sino a 1800 tonnellate.
Si completa, quindi, oggi con il sollevamento della campata tra le pile p11 e p12 la struttura portante del nuovo viadotto. Un percorso iniziato con il taglio della prima lamiera avvenuto l’11 marzo 2019 allo stabilimento Fincantieri Infrastructure di Valeggio sul Mincio e che dall’innalzamento del primo impalcato il 1 ottobre 2019 ha visto 7 mesi di lavoro ininterrotto per sollevare tutte le campate che compongono il nuovo ponte. Ora la struttura verrà completata con gli ultimi carter, dopodiché avverrà il calaggio sugli appoggi definitivi.
Un impegno che si è svolto in tempi record, mai sperimentati prima d’ora e che oggi restituisce a Genova e al Paese un’infrastruttura nevralgica destinata a diventare un punto di riferimento per opere simili.
“Per quanto oggi non possa essere un giorno di festa perché origina da una tragedia, siamo consapevoli che da Genova si irradia una nuova luce sull’Italia. Oggi restituiamo un nuovo volto all’Italia”, ha detto il premier Conte.
“A marzo dell’anno scorso davamo il via alla produzione di conci nel nostro stabilimento di Valeggio sul Mincio – ricorda Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri – e già prevedevamo di poter accelerare sui tempi: il risultato di oggi ci dà ragione.
“Vorrei che da qui partisse un grande piano per il Paese, di ricostruzione”, ha detto Pietro Salini, Amministratore Delegato di Salini Impregilo. “Il coronavirus – ha continuato – ci ha tolto la possibilità di stringere le mani. Io in questo momento vorrei abbracciare chi ha costruito questa infrastruttura e risarcito questa città. Lo faccio virtualmente”.