Il centrodestra è unito e non farà da stampella al governo Conte. Lo ha assicurato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, ospite di “Primo Piano”, la rubrica di Claudio Brachino per l’agenzia Italpress. “Nel centrodestra i rapporti sono buoni, certo ci sono diversità, ma la coalizione deve rimanere unita, ancora con Berlusconi. Poi dico che chi ha più voti ha il dovere di tenere unita la compagine, deve essere generoso e lungimirante e deve dimostrare credibilità nell’assumere la guida del governo”, ha aggiunto, annunciando che, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, le amministrative, “l’area del Partito Popolare si presenterà in una unica lista”.
A poche ore dal Consiglio dei ministri, che dovrebbe portare alla rottura tra Conte e Italia Viva, il senatore forzista ha ribadito che dal suo partito non arriveranno “responsabili” in soccorso del governo: “La paura del voto farà si che si troveranno dei responsabili, ma non in Forza Italia e tra i centristi di Lorenzo Cesa, con i quali, tra l’altro, abbiamo deciso di unire le forze per la corsa alle prossime amministrative”. Gasparri ha l’impressione che “Renzi abbia tirato troppo la corda e oggi non possa tornare indietro. Lui ha un obiettivo di visibilità, lui voleva tornare al centro del dibattito, perché con i voti non ci è riuscito. È sveglio, è svelto ma non è bravo visto che in pochi anni è passato dal 40% al 3% – ha aggiunto -. Secondo me a noi non conviene essere coinvolti in un Governo di unità nazionale, in gestioni caratterizzate da errori altrui, perché dovremmo andare a bruciare, in un finale di legislatura, un nostro possibile successo. Nessuno smania nell’andare all’elezioni ma poi le elezioni arrivano”.
“Da parte nostra nessun appoggio al governo, avremmo solo un logoramento. Il soccorso a Bettini? Anche no”, ha ribadito. Sul fronte dell’emergenza sanitaria Gasparri ha ricordato che il suo partito continuerà a chiedere l’attivazione del Mes: “Un Paese che dovrebbe vaccinare milioni di persone perché non prende i soldi del Mes? Noi su questo insisteremo e stiamo valutando un appello al Paese. In Italia dovremmo avere un vaccinificio costante e continuo ma non vedo una capacità manageriale”. Non soddisfano nemmeno i ristori promessi dal governo alle categorie in difficoltà: “Oggi protestano le agenzie di viaggio, un mondo completamente abbandonato, c’è un Paese spaccato tra chi ha lo stipendio garantito e chi ha delle attività chiuse. Io sto seguendo la tragedia delle imprese balneari, abbiamo due Italie, si rischia di avere una moria che porterà ad una botta dii ritorno per il paese quando torneremo alla normalità”.
Spostando l’attenzione dalla politica nazionale a quella locale, il senatore azzurro ha parlato delle prossime elezioni amministrative, e più volte chiamato in causa come possibile candidato sindaco di Roma ha puntualizzato: “Non mi sottrarrei ma il punto di caduta deve essere su un candidato civico, e spero sia Bertolaso. Poi c’è anche il nome della Meloni, come candidato politico”. Infine, un commento sui fatti di Capitol Hill. “In questi anni, negli ultimi mesi è stata molto avvelenata la vita americana. certo Trump spesso ha esagerato, dopo di che bisogna ammettere che l’economia andava bene, se non ci fosse stato il Covid. Come ha detto Berlusconi noi siamo un’altra destra, non avremmo fatto certe cose, ma voglio vedere se chi ora ha vinto difenderà il mondo dell’Occidente”.
(ITALPRESS).