Garante a Cgil e Uil “Mancano i requisiti dello sciopero generale”

MILANO - Metro M5. Porta Garibaldi. Sciopero dei mezzi, chiusura metro. (MILANO - 2023-11-10, ALESSANDRO CIMMA) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

ROMA (ITALPRESS) – Dopo l’audizione di oggi con Cgil e Uil, in merito alla proclamazione dello sciopero nazionale del 17 novembre, la Commissione di garanzia ha confermato il contenuto del provvedimento adottato l’8 novembre scorso.
“Lo sciopero, così come proclamato dalle Confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale – sottolinea la Commissione in una nota -, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici (delibera n. 03/134)”.
La Commissione di garanzia, con la decisione assunta, “non intende in alcun modo mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero, ma continuare ad assicurare l’osservanza delle regole che ne garantiscono il contemperamento con i diritti costituzionali della persona”, conclude la nota.

“Quello proclamato per venerdì 17 novembre è e rimane uno sciopero generale e non uno sciopero intersettoriale come vorrebbe far passare l’autorità garante degli scioperi ed è per questo motivo che la Uiltrasporti è intenzionata ad andare avanti con questa protesta non ottemperando alle limitazioni richieste”. Così in una nota il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi, che prosegue: “Il diritto dei lavoratori allo sciopero va preservato e difeso e non capiamo come mai ad essere fermati siano solo gli scioperi indetti dalle organizzazioni confederali, mentre per i quattro scioperi proclamati nei mesi scorsi dai sindacati autonomi non sia intervenuto nessuno”. “I trasporti – continua Tarlazzi – vivono un momento particolarmente problematico con vere e proprie emergenze aperte su più fronti, a partire dal mancato finanziamento del trasporto pubblico locale, che in questo modo rischia di diventare un servizio sempre più obsoleto, ma anche il taglio previsto dalla legge di bilancio all’indennità di malattia dei marittimi, il taglio delle aliquote per il calcolo delle pensioni che penalizza i lavoratori dell’igiene ambientale pubblica e aumenta a tutti i lavoratori del settore a 63,5 anni la possibilità di uscire con l’opzione dell’Ape social; e molte altre questioni irrisolte. Servono in generale risorse per rinnovare i contratti con salari adeguati al costo della vita e riduzioni di orari e carichi di lavoro; interventi normativi che riducano la precarietà e serve l’applicazione e il rafforzamento delle norme sulla sicurezza sul lavoro che rimane un problema gravissimo per i settori dei trasporti. Problematiche che il Governo, occupato a fare cassa attraverso nuove privatizzazioni come con il Gruppo Fs Italiane ed Enav, che indebolirebbero le poche aziende strategiche italiane ancora rimaste, ha deciso di non affrontare. Necessità per le quali noi continueremo a batterci e venerdì 17 novembre scenderemo in piazza, per far sentire forte e chiara la voce delle lavoratrici e dei lavoratori dei trasporti”.

Quella della Commissione di Garanzia sugli scioperi è una “decisione giusta, di buon senso e che rispetta la legge. Mi spiace che qualche leader sindacale per fare battaglia partitica preannunci il mancato rispetto della legge”, dice in un’intervista al Tg1 il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
“Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma è altrettanto sacrosanto il diritto alla mobilità, al lavoro, alla salute e allo studio di 20 milioni di italiani che venerdì rischiano di rimanere a piedi e chiusi in casa”, aggiunge Salvini. Se i sindacati “non rispetteranno le regole, quello che chiede la Commissione, quello che prevede la legge, sarò io direttamente a imporre delle limitazioni orarie”, prosegue il ministro, che sottolinea: “Oltretutto uno sciopero che anche in questo caso cade di venerdì, come guarda caso il 90 per cento degli scioperi che vengono convocati il lunedì, il venerdì o nei prefestivi. Non mi sembra rispettoso nei confronti dei lavoratori”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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