Chris Froome è tornato, alla sua maniera. Sulle rampe del ‘mostro’, lo Zoncolan, il campione britannico fa la voce grossa e, di fatto, si candida ufficialmente quantomeno al podio dopo oltre metà Giro di anonimato. Il corridore più forte nelle corse di tre settimane, vincitore in carriera di quattro Tour e una Vuelta, in gruppo nonostante una positività al salbutamolo registrata proprio sulle strade di quel Giro di Spagna messo in bacheca, ha dato finalmente spettacolo nel sabato più atteso. Il capitano del Team Sky sfrutta il gran lavoro di Poels e, ai -4 dall’arrivo, da’ la sua proverbiale frullata, che schianta il tricolore Fabio Aru, ormai fuori da ogni discorso di classifica. In una giornata contraddistinta dalla fuga da lontano di Enrico Barbin (Bardiani-Csf), Francesco Gavazzi (Androni Giocattoli-Sidermec), Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Valerio Conti (UAE Team Emirates), Matteo Montaguti (Ag2R-La Mondiale), Laurent Didier (Trek-Segafredo) e Jacopo Mosca (Wilier Triestina-Selle Italia), con Conti che resta solo sull’ultima salita, prima affiancato da Igor Anton e poi sorpassato da Michael Woods, Froome si fa pilotare davanti per poi andarsene in solitaria. La maglia rosa Simon Yates sta bene ed è pimpante ma, a differenza del connazionale, non conosce lo Zoncolan e non riesce a colmare quei 6 secondi di distacco dal primo, per una piazza d’onore che comunque lo legittimano ‘re’ di questo Giro. “Era una tappa molto importante anche per il morale per i prossimi giorni del Giro – il commento di Froome – Era un momento molto importante di questo Giro, una salita molta famosa con una grande storia, per quello era per un grande obiettivo vincere qui. La caduta a Gerusalemme? E’ sempre difficile recuperare quando si finisce a terra prima della partenza, per questo sono molto contento di aver vinto oggi, e voglio ringraziare i miei compagni di squadra, che hanno fatto un gran lavoro e hanno una grande fiducia in me. Questa vittoria e’ per loro ed i miei tifosi”. L’anglo-inglese si riporta cosi’ in corsa anche per la maglia rosa: “Vedremo di giorno in giorno, il Giro non e’ ancora finito. Nelle prime due settimane non sono stato al cento per cento, pero’ sono qui per fare la corsa e faro’ il massimo, a prescindere dal primo, secondo o terzo posto”. “Sono felice e amareggiato allo stesso tempo, nel finale volevo provare a riprendere Chris e lottare per la vittoria di tappa” – le parole di Yates – Domani potrebbe essere una giornata per ottenere distacchi piu’ importanti, molti pagheranno le fatiche di oggi”. Terzo posto per il lucano Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida), che scalza dal podio per 11″ il francese Thibaut Pinot (Gruopama-Fdj), mentre resiste l’olandese e campione in carica Tom Dumoulin (Sunweb), ora in classifica a 1’24” dal britannico della Mitchelton-Scott. Domani si disputa la 15esima tappa, la Tolmezzo-Sappada di 176 chilometri. Frazione dolomitica in continuo scaliscendi con un solo tratto di tranquillità nel lungo falsopiano verso Cortina d’Ampezzo. Si scalano in sequenza i Passi della Mauria, di Tre Croci, di Sant’Antonio (inedito da questo versante e con pendenze per lunghi tratti superiori al 10%) e Costalissoio, altra salita inedita breve, ma molto ripida. Dopo la discesa su San Pietro di Cadore lunga risalita del Piave fino a Sappada dove è posto il traguardo. Gli ultimi 10 chilometri sono tutti in salita, con la strada che spiana solo nei residui mille metri. C’è spazio per attaccare e per un’altra giornata in apnea, sapendo che Froome è in agguato e Yates è saldamente al comando.
(ITALPRESS).
FROOME DOMA LO ZONCOLAN, YATES SEMPRE IN ROSA
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