Frode fiscale nel Varesotto, 21 indagati e sequestrati beni per 3 mln

VARESE (ITALPRESS) – Finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie emesso dalla Procura di Varese al termine di un’indagine che ha portato all’individuazione di un meccanismo di frode fiscale, operante in
Lombardia e sull’intero territorio nazionale. Sequestrati immobili, automezzi e conti correnti per oltre 3 milioni di euro. Indagate 21 persone.
Le indagini, svolte dalla Compagnia di Luino, scaturiscono dal monitoraggio dei flussi finanziari, ed in particolare dall’approfondimento di diverse segnalazioni per operazioni sospette (cosiddette S.O.S.), afferenti anomale operatività finanziarie da parte di una società operante nel territorio luinese. Lo sviluppo delle segnalazioni, tramite l’informatica operativa e avanzate tecniche d’indagine, nonchè
l’acquisizione e l’analisi, con le prerogative di polizia valutaria, di tutti i rapporti finanziari accesi dalle persone
fisiche e giuridiche segnalate, costituiva input per l’avvio di specifica attività ispettiva di verifica fiscale nei
confronti della società ritenuta capogruppo. Gli esiti evidenziavano elementi anomali rispetto a una genuina
gestione delle singole attività d’impresa, nonchè l’esistenza di un unico centro dominante d’interessi, rappresentato dalla società verificata e dal suo amministratore di fatto (dominus della frode). Si accertava in particolare che, la capogruppo, aveva utilizzato in dichiarazione fatture per operazioni inesistenti, emesse da parte di 15 società operanti sull’intero territorio nazionale, riuscendo così a occultare al Fisco una base imponibile pari, complessivamente, a oltre 10 milioni di euro. In particolare, l’attività economica svolta dal gruppo, legata alla distribuzione di volantini e altro materiale
pubblicitario, era imperniata su numerose imprese individuali e società di capitali, tutte riconducibili a soggetti di
orgine pakistana, nullatenenti e, alcuni, percettori di prestazioni sociali agevolate.
Le imprese a loro fittiziamente intestate, prive di alcuna struttura operativa idonea a svolgere le prestazioni
lavorative fatturate alla capogruppo, hanno sistematicamente omesso gli obblighi di natura contabile, dichiarativa
e di versamento delle imposte. Pertanto, venivano segnalate alla Procura di Varese 4 persone, amministratori pro tempore,
di fatto e di diritto, della società utilizzatrice, per l’ipotesi di reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di
fatture o altri documenti per operazioni inesistenti; 15 persone per emissione di fatture o altri documenti per
operazioni inesistenti. Nel corso delle indagini venivano segnalati altri due indagati per favoreggiamento Personale.
Sulla base dei numerosi elementi raccolti dalla polizia economico finanziaria, il pm disponeva con proprio decreto il sequestro d’urgenza “per equivalente” dell’importo complessivo di oltre
3 milioni di euro e la contestuale perquisizione personale, locale e informatica, nei confronti degli indagati e della
società coinvolta. In esecuzione del provvedimento, la polizia economico finanziaria sottoponeva a sequestro immobili,
automezzi e conti correnti, intestati o riconducibili agli indagati. Nei giorni scorsi, il gip convalidava il sequestro preventivo.
(ITALPRESS).

Foto: ufficio stampa Guardia di Finanza

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