“Il Paese si è salvato da un governo populista e sovranista. L’incarico a Fico, allora, pone una domanda nuova al Pd. L’obiettivo di questo incarico è quello di esplorare le possibilità di un’intesa tra noi e il Movimento 5 Stelle. In questo mi richiamo proprio al documento approvato all’ultima direzione che ci collocava all’opposizione di un esecutivo centrodestra-M5S. Ma nello stesso tempo garantiva – leggo testualmente – ‘al Presidente della Repubblica il proprio apporto nell’interesse generale’. È allora possibile nel Pd discutere di una prospettiva politica senza veleni, senza sospetti, senza accuse di coltivare ambizioni personali?”. Così, in un’intervista a la Repubblica, il ministro ed esponente del Pd Dario Franceschini, per il quale “bisogna tentare questa strada senza pregiudiziali. Mettiamo in campo le proposte del Pd come ha iniziato a fare Martina. Vediamo se c’è uno spazio di confronto basato sui programmi. Certo, se ci rivolgiamo solo alle spalle, è chiaro che la collaborazione è impensabile. Ma dobbiamo guardare avanti”.
Per Franceschini “non possiamo non occuparci anche dello sviluppo del sistema politico. Dobbiamo essere interessati al fatto che una forza politica che rappresenta un terzo degli elettori non si faccia trascinare dal fronte populista ma sia attratto da quello riformista”. Quindi, un invito al Pd: “fermiamoci e parliamo. Ci si ascolti reciprocamente. Il bivio non è più teorico, ora è urgente e pratico. Verifichiamo dove svoltare sui contenuti e senza pregiudiziali” e se Renzi dicesse no “sarò rispettoso delle decisioni della maggioranza. Ma serve un confronto aperto e civile. Se ne discuta in direzione e nei gruppi parlamentari”.