FRANCESCHINI “COALIZIONE PD-M5S STRATEGICA, AVANTI”

“Mi ha fatto piacere vedere sullo stesso palco Conte, Zingaretti, Di Maio e Speranza, era quello che speravo avvenisse ed è avvenuto anche più in fretta del previsto”. Così, in un’intervista alla Stampa, Dario Franceschini, ministro della Cultura e capo delegazione Pd al governo, che aggiunge: “Il governo ha fatto bene, è giusto metterci la faccia. Questa in Umbria è la prima tappa di un percorso che deve durare nel tempo. Dopo l’Umbria, ci saranno Calabria, Emilia-Romagna e poi, sempre nel 2020, Toscana, Liguria e Campania”.

In merito al risultato delle elezioni umbre commenta: “Sono ottimista, ma non è un solo risultato che può condizionare in senso positivo o negativo il futuro di un campo riformista che si ricandidi a governare il Paese”. “Rispetto le prudenze di tutti – aggiunge -, però rovescio la prospettiva: se il governo va avanti bene, che ragione può esserci per dire agli elettori: governiamo insieme l’Italia ma non ci presentiamo insieme nelle regioni o nelle città in cui si vota?”. “La prospettiva di un’alleanza stabile – sottolinea – ha la forza della ragione: ci si può arrivare lentamente o velocemente, ma è fisiologico che si arrivi lì. E molto spesso i nostri elettori vanno più in fretta dei gruppi dirigenti”.

A livello nazionale, “non temo il passaggio parlamentare della manovra, normale che vi sia una dialettica – prosegue Franceschini -. Noi sappiamo bene che il percorso è difficile e complicato: siamo passati in poche settimane da essere avversari in Parlamento a stare insieme nello stesso governo. Detto questo, penso che questa alleanza avrebbe già una sua motivazione sufficiente nell’aver evitato elezioni immediate, con un disastro nell’economia del Paese e, in quel momento, la probabile vittoria della destra. Inutile negare che quello sia stato il motore”.

“La frase sui pieni poteri di Salvini faceva pensare ad una deriva pericolosa per il Paese – aggiunge -. Ma da subito ho creduto che questo dovesse essere l’inizio di un percorso che deve portare a costruire un’alleanza elettorale tra centrosinistra e M5s, in grado di governare il Paese. E di allearsi nelle Regioni, nei comuni e di sconfiggere la destra, creando in Italia un nuovo bipolarismo. Un campo riformista contro una destra che ha il baricentro spostato verso le estreme, che non è più quello degli anni di Berlusconi”.

“Il governo Conte è l’ultimo di questa legislatura e se si logorasse l’alleanza non si capisce come si potrebbe fare un governo con la stessa alleanza il giorno dopo. E non è una minaccia, ma una constatazione”, evidenzia Franceschini, che in merito a Draghi dice: “Penso che col lavoro straordinario che ha fatto in Europa sia una delle personalità italiane più autorevoli dentro e fuori i nostri confini. Inserirlo nei toto-nomi è inutile e fa perdere solo tempo”.
(ITALPRESS).

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