Nell’ambito degli “interventi urgenti in conseguenza dell’eccezionale movimento franoso che il giorno 29 gennaio scorso ha interessato il territorio del comune di Pomarico, in provincia di Matera” sarà stipulato a breve un accordo di collaborazione tra il Commissario delegato della Regione Basilicata ed il Centro per la Protezione civile dell’Università degli Studi di Firenze “per la realizzazione delle attività di analisi e di monitoraggio dell’area”. Lo schema d’intesa è stato pubblicato nell’ultimo numero speciale del Bollettino ufficiale della Regione Basilicata. Il progetto prevede l’utilizzo di “radar interferometrici da terra a satellite” per il controllo e per “la valutazione della frana di Pomarico” e per la realizzazione “di un sistema di allertamento con i relativi livelli di criticità”. Considerati “i costi per spese di ricerca e di sviluppo imputabili al Centro per la Protezione civile dell’Università degli Studi di Firenze per lo svolgimento delle attività previste dall’accordo” il Commissario delegato della Regione Basilicata “provvederà al rimborso delle spese sostenute a fronte della presentazione di apposita rendicontazione, fino a un importo di 162.880 euro”.
Il Consiglio dei ministri – dopo la frana nel centro abitato di Pomarico che aveva provocato il crollo di alcuni edifici – aveva dichiarato a febbraio lo “stato di emergenza” per la durata di 12 mesi (fino al mese di febbraio del 2020) stanziando per gli interventi una cifra pari a 700 mila euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali. Per fronteggiare “l’emergenza derivante dagli eventi calamitosi” era stato nominato Commissario delegato il dirigente dell’Ufficio Protezione civile della Regione Basilicata, chiamato ora a stipulare l’accordo di collaborazione per il sistema di monitoraggio attraverso i radar interferometrici.