Doveva essere il giorno dell’apertura di una nuova fase per Forza Italia, con regole innovative e un percorso verso il congresso. Agosto inizia invece nel segno del caos per il partito di Silvio Berlusconi.
Il Tavolo delle regole per le modifiche allo Statuto ha concluso i suoi lavori e ha annunciato una serie di proposte, tra cui “un’ampia consultazione popolare alla quale potranno partecipare gli eletti, gli elettori, gli attivisti e i simpatizzanti di Forza Italia che siano già iscritti o che decidano di aderire al Movimento fino a sette giorni prima della data dei Congressi”. Respinta quindi l’ipotesi di primarie aperte portata avanti dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Ma la sorpresa più amara per Toti e’ arrivata poco dopo, con l’annuncio da parte di Silvio Berlusconi dell’avvio di un Coordinamento di presidenza che supera quanto deciso il 19 giugno scorso, quando lo stesso governatore ligure e Mara Carfagna erano stati nominati co-coordinatori del partito. Del coordinamento faranno parte la capogruppo in Senato Annamaria Bernini, la stessa Carfagna, la capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini, il deputato Sestino Giacomoni e il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani. Toti non ne fa parte, e il suo commento è lapidario: “Mi pare che ci siano le condizioni per cui ognuno vada per conto suo”.
Ma anche Mara Carfagna non ci sta: “Del nuovo coordinamento nessuno mi ha chiesto di far parte e di cui non intendo far parte. E’ una scelta in direzione esattamente contraria alle intenzioni che mi ha manifestato Berlusconi. Credo che questo sia il modo migliore per uccidere Forza Italia e io non farò parte del comitato di liquidazione”, dice la vicepresidente della Camera. All’indomani dell’appello di Berlusconi all'”Altra Italia” per una federazione dei moderati il futuro di Fi appare sempre più incerto.