E’ finita come era nelle aspettative: con gli occhi che brillavano di gioia per centinaia di bambini, felici di vivere una favola, ma anche con lacrime inconsolabili per quelli che, magari per colpa del destino crudele, hanno perso sul campo e si sono dovuti arrendere al più forte o al più fortunato. L’epilogo della giornata di gare della sesta edizione del “Football for Friendship è stato in linea con ciò con cui era iniziato: fratellanza, rispetto, armonia. Valori che a 12 anni è facile e anche naturale portare con sé e che, grazie anche a questa meravigliosa esperienza internazionale, sarà più difficile perdere. La manifestazione organizzata da Gazprom, sotto l’egida della Fifa, voleva servire anche e soprattutto a questo. E i numeri di quest’anno, in cui è stata quasi triplicata l’edizione dell’anno scorso, non possono che far bene sperare per il futuro. Alla fine ha vinto la squadra degli “scimpanzè”, che ha battuto in finale col punteggio di 2-1 quella dei “draghi del comòdo” (le 32 squadre allestite portavano il nome di altrettante specie animali esotiche), al termine di una partita nella quale non sono mancate le emozioni. Ma il risultato, per quanto necessario in una partita di calcio, era davvero l’ultima cosa che contava.
La finale, con tanto di pompa magna e di premiazione degna di un mondiale o di una Champions League, si è giocata nello splendido impianto della Spasan Arena, il campo di allenamento della Lokootiv Mosca, davanti a un pubblico numeroso, caloroso e partecipe che ha reso l’evento un appuntamento che ciascuno dei mini partecipanti, dovesse campare cent’anni, non dimenticherà mai. Una nota a margine, ma non per questo secondaria, meritano i due ragazzi che hanno rappresentato l’Italia: Luca Sebastiani ed Emmanuel Casciano. Il primo ha fatto parte della schiera dei giovani giornalisti, che con impegno ed entusiasmo si sono prodigati nella realizzazione di un giornalino della manifestazione. “Lo abbiamo portato con noi perché è bravo in inglese e va bene a scuola” ci ha detto l’accompagnatore Antonio Di Battista, responsabile tecnico del settore giovanile del Pescara Calcio, a conferma di quanto siano stati e siano importanti i valori extracalcistici in questa manifestazione. Il secondo, invece, con i suoi nove gol in tutto, realizzati nelle quattro partite giocate, si è distinto, risultando tra i giocatori più bravi del torneo. Buoni fondamentali, buona visione di gioco, ha tutti i numeri per diventare un ottimo trequartista. A Mosca, però, pur avendo brillato, era triste, perché la sua squadra, quella degli “ippopotami”, si è fermata ai quarti di finale. Non sono bastate le prodezze del bravissimo portiere dello Zambia e le incursioni repentine del piccoletto proveniente dall’Uruguay per andare avanti nel torneo. Alla fine, però, hanno vinto tutti. Ha vinto soprattutto lo sport e questa, quando si hanno solo dodici anni, era la cosa più importante.
(ITALPRESS).