I rendimenti delle forme di previdenza complementare sono risaliti, pur continuando in media a rimanere negativi rispetto alla fine del 2019. Sono le risultanze che emergono dai dati del secondo trimestre 2020, diffusi da Covip. “Al netto dei costi di gestione e della fiscalita’, i fondi negoziali hanno perso l’1,1%; il 2,3 e il 6,5, rispettivamente, i fondi aperti e i PIP di ramo III, caratterizzati in media da una maggiore esposizione azionaria. Per le gestioni separate di ramo I, che contabilizzano le attivita’ a costo storico e non a valori di mercato e i cui rendimenti dipendono in larga parte dalle cedole incassate sui titoli detenuti, il risultato e’ stato pari allo 0,7%”.
Tuttavia, si legge nel comunicato Covip, “valutando i rendimenti su orizzonti piu’ propri del risparmio previdenziale, essi restano nel complesso soddisfacenti nonostante la recente crisi. Nei dieci anni da inizio 2010 a fine 2019, il rendimento medio annuo composto e’ stato pari al 3,6% per i fondi negoziali, al 3,8 per i fondi aperti e per i PIP di ramo III, e al 2,6% per le gestioni di ramo I.
(ITALPRESS).
Fondi pensione, rendimenti meglio del Tfr nonostante Covid
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