Fondazione Giglio di Cefalù cerca un socio privato per la ricerca

nella foto ingresso dell'ospedale Giglio di Cefalù, in provincia di Palermo

La Fondazione Giglio di Cefalù (Palermo) è alla ricerca di un partner privato. È già partita la manifestazione di interesse. Obiettivo la ricerca scientifica. A renderlo noto è il presidente della Fondazione, Giovanni Albano, nel corso di un forum organizzato dall’agenzia ITALPRESS.
“Siamo alla ricerca di un nuovo socio privato e lo abbiamo fatto esitando una manifestazione di interesse, con l’obiettivo di individuare un partner che sia un Ircss, che sia un polo universitario”, spiega il manager. L’obiettivo, sottolinea Albano, “è quello di trasformare questo Istituto in una struttura nella quale si faccia non solo offerta sanitaria ma anche ricerca e formazione. Oggi sappiamo che per qualificare l’offerta sanitaria è indispensabile la ricerca. Avremmo potuto farlo da soli ma sarebbe stato un percorso che ci avrebbe impegnato tanto tempo. Mentre avere un socio di altissimo profilo sicuramente creerà una implementazione veloce”.
L’ospedale di Cefalù, continua Albano “ha vissuto anni un po’ difficili” dopo la fine della sperimentazione avviata con il San Raffaele di Milano (conclusa nel 2013) ma adesso “siamo riusciti a risanare l’azienda e oggi siamo in equilibrio di bilancio e ci affacciamo a nuovi scenari decisamente importanti. Lo stiamo facendo con investimenti tecnologici, lo scorso anno 20 milioni in tecnologia, ma abbiamo reso attrattiva questa azienda reclutando una serie di professionisti, facendo tornare tanti siciliani che lavorano nel Nord America, nord Italia o Inghilterra. Questo rappresenta uno degli aspetti più importanti del lavoro che abbiamo fatto”.
I fondi saranno investiti anche per la tecnologia di secondo livello come Risonanza Magnetica e Pet. “Questa azienda è l’unica ad avere fatto investimenti con fondi propri per rinnovare tutta la tecnologia dell’Istituto ma anche per l’installazione di una Tac a tecnologia innovativa e della quale esistono solo tre macchine in tutta Italia e questa sarà la prima del sud”, spiega Albano, aggiungendo: “Sarà possibile fare la Tac coronarica con una macchina che riesce a ricostruire le coronarie in 0,8 secondi”. La macchina è già installata e a breve sarà inaugurata, confermano dalla struttura sanitaria.
Intanto, il Mise ha finanziato due progetti da 11 e 27 milioni di euro per la ricerca e l’acquisto di nuove infrastrutture. “Avremo un laboratorio di genetica molecolare e un laboratorio di anatomia patologica digitale – spiega Albano -. Sono infrastrutture estremamente necessarie per un istituto come il nostro che ha una vocazione prevalentemente oncologica”.
(ITALPRESS).

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