I fiorettisti regalano un bronzo all’Italia nell’ultima giornata dei mondiali di Budapest, che si chiudono con un argento e 7 bronzi in totale per i colori azzurri. Manca l’oro nel medagliere (vinto dalla Russia, ma l’Italia ha più medaglie totali) come non accadeva dall’edizione 1987 (Losanna), anche se c’è qualche motivo per cui rallegrarsi. Ad esempio, per il fatto che tutte le squadre ad oggi sarebbero qualificate alle olimpiadi del prossimo anno a Tokyo e dovranno confermare questo status nelle prossime quattro gare di Coppa del mondo. “Siamo fiduciosi in ottica olimpica” l’analisi del presidente della Federscherma Giorgio Scarso. L’ultima giornata al Syma Center ha regalato il bronzo a squadre ai ragazzi del Ct Andrea Cipressa: Andrea Cassarà, Alessio Foconi, Daniele Garozzo e Giorgio Avola hanno iniziato battendo Hong Kong (45-28), poi si sono “persi” contro la Francia (45-32 per i transalpini) nella semifinale per poi mettere in campo tutte le energie nella finalina contro la Russia, vinta 45-32. “Non eravamo venuti qui per questo, ma per come si era messa la giornata possiamo anche accontentarci” le parole dell’oro a Rio Daniele Garozzo.
“Nella semifinale contro la Francia abbiamo avuto fretta e nervosismo. Per la squadra sarebbe ideale non avere passaggi a vuoto, ma questo non e’ possibile e capita. La differenza tra la semifinale con la Francia e la finalina con Russia e’ stata la calma successiva al passaggio a vuoto”. Problemi alla gamba, ma in pedana nella parte iniziale in cui ha dato un grande contributo, poi il veterano Andrea Cassarà ha lasciato spazio a Giorgio Avola ma meriti per il bronzo sono anche suoi. “La gamba si recupera, era importante prendere una medaglia e i punti necessari, dobbiamo registrare qualcosa, lo sappiamo, ci fa bene riflettere per non ripetere quello che e’ successo a Rio dove siamo arrivati da campioni del mondo. Cercheremo di preparare al meglio le olimpiadi di Tokyo, magari vincendo qualche gara in coppa del mondo”. Partito male in mattinata, Alessio Foconi e’ stato importante negli assalti che hanno messo la distanza contro la Russia e permesso all’Italia di conquistare il bronzo. “E’ una bellissima medaglia dopo la batosta presa con la Francia in semifinale. Se fossi partito prima con questo sprint finale, magari potevamo conciliare meglio i due assalti, ma e’ andata comunque bene, ripartiamo da questo terzo posto, ci siamo messi a tavolino e parlati, siamo sulla strada giusta”.
Infine Giorgio Avola: il modicano e’ entrato nel finale al posto dell’infortunato Cassarà, ma ha fatto la sua parte. “Guardiamo il bicchiere mezzo pieno e cioe’ che abbiamo portato a casa il bronzo mondiale, e’ una medaglia fondamentale, direi che possiamo essere soddisfatti”.
Le sciabolatrici, dopo aver brillantemente superato per 45-38 le padrone di casa dell’Ungheria ai quarti, si sono smarrite cedendo nella semifinale alla Russia (45-37) e nella finale per il terzo posto contro la Corea (45-35) rimanendo con la medaglia di legno in mano. “Non ci meritiamo questo quarto posto, ma l’assalto e’ stato gestito male, tutta colpa nostra, abbiamo sbagliato, non c’e’ molto da dire questa volta” le parole di Rossella Gregorio, oro con la squadra a Lipsia nel 2017.
“Siamo partite bene, poi tatticamente non siamo riuscite a tenere il passo che dovevamo, ci sono stati degli errori, secondo me anche tecnici su cui dobbiamo lavorare tutte. Va bene studiare, conoscere la tattica dell’avversario, ma poi bisogna metterci soprattutto il cuore perche’ le stoccate si mettono piu’ cosi’ che con un braccio disteso bene” l’analisi di Martina Criscio, mentre l’esperta del gruppo Irene Vecchi cerca di guardare in positivo:”Non e’ entusiasmante tornare a casa senza medaglie, ma in ottica olimpica sono punti importanti che ci porteremo dietro”.
(ITALPRESS).