Sono partito dal mare, mezzo secolo fa, per arrivare alla sorgente. Ho risalito fiumi, torrenti, ruscelli; ho attraversato laghi e paludi. E nel bottaccio del mio antico mulino ho riposato e meditato prima di riprendere il viaggio. Vado di metafore ch’è una bellezza, avrete capito: ho cominciato a fare il giornalista ( sul serio) sulle pagine di un quotidiano, poi il settimanale, il mensile, la televisione, la radio, i libri. Non vi rivelo i ruscelli, né le paludi, mentre il ritiro provvisorio, rapidissimo, è sui miei monti. E finalmente l’Agenzia, la sorgente delle notizie, il racconto quotidiano del Bene e del Male, le curiosità accese o appagate, le vittorie e le sconfitte, a volte ossimori come una bellezza fastidiosa o una bruttezza arrapante. Ecco Italpress. Io col nome non c’entro anche se mi sarebbe piaciuto battezzare una bella idea. Ma siccome l’Idea è di Gaspare da trent’anni, applausi all’Autore.
