A 11 anni dalla sua prima partecipazione alla Festa del Cinema di Roma con “Elizabeth – the golden age” torna nella Capitale la due volte premio Oscar Cate Blanchett. La star australiana interpreta la parte di una strega in “Il mistero della casa del tempo”: un film a metà tra il fantasy e l’horror, in cui lei è la co-protagonista con Jack Black ed il piccolo Owen Vaccaro che interpreta Lewis Barnavelt, un ragazzino di dieci anni rimasto da poco orfano e che si trasferisce nella casa vecchia e scricchiolante dell’eccentrico zio Jonathan. In questa strana dimora, si nasconde un mondo segreto ricco di magie, misteri, minacce soprannaturali, streghe e stregoni, che si manifesta quando Lewis scopre che suo zio e la sua migliore amica, Mrs. Zimmerman, sono in realtà due potenti maghi che lo coinvolgeranno in una missione segreta: scoprire l’origine e il significato del ticchettio di un orologio nascosto da qualche parte nei muri di casa.
“Ho scelto di fare questo film perché mi piaceva l’idea della magia nel mondo reale. Avere poteri magici vuol dire per esempio cambiare il piombo in oro: è una metafora entusiasmante, un messaggio positivo, senza voler dare lezione a nessuno ma mi è parso un messaggio bello da dare ai ragazzi. Questo film dice loro che non ci si deve lasciare etichettare, si può reagire e fare. È una sorta di celebrazione della stravaganza, della unicità di ognuno di noi. Per me è stata una grande opportunità come attrice perché si può sempre imparare qualcosa dai bambini. Questi film sono strumenti di provocazione: fanno riflettere e formulare delle domande ai ragazzi, poi sta a noi adulti condurre la conversazione e veicolare il messaggio”.
“Sarebbe facile arrivata alla mia età, guardare indietro e vedere solo i successi… – aggiunge – ma la verità è che sono i fallimenti a rendere indomiti: cadere e rialzarsi, non ripetere gli stessi errori, sono i fallimenti ad avermi insegnato di più dei successi”. In questo film si parla anche di famiglie “alternative”: “Sì è vero: Jonathan, Florence e Lewis sono tre orfani, ognuno di loro ha perso la propria famiglia ma si ritrovano insieme e ne formano una nuova. Anche questo è un altro messaggio del film: le famiglie si formano in una moltitudine di modi e forme diverse, anche se a volte non sono socialmente riconosciute”. Ma dato che c’è tanta magia in questo racconto, che potere magico le piacerebbe avere? “In questo momento mi piacerebbe avere la facoltà di portare tutti i maggiorenni americani a votare alle elezioni di midterm!”.