FERRERO, NUOVE SFIDE LEGATE AL PACKAGING

A pochi giorni dalla vittoria del premio Quality Design al Best Packaging Award 2019, Ferrero è impegnata assieme al Conai nella divulgazione di dati, notizie e informazioni riguardo gli imballaggi e le loro ‘possibili vite’ dopo l’utilizzo. In occasione della presentazione del 9° Rapporto di responsabilità sociale d’impresa del Gruppo Ferrero, presso la sede del Sole 24 Ore, si è discusso di questi temi. Oggi è sempre più evidente come la società si debba interrogare sulle possibili modalità con cui risolvere l’emergenza climatica. E’ anche grazie a questa presa di consapevolezza che Ferrero ha deciso di investire nell’ideazione di innovativi packaging, dando vita a un sorta di formula, chiamata la strategia delle 5R, che consiste in altrettante norme da seguire per affrontare le sfide legate al packaging. Paola Avogadro, Ferrero Global Packaging Design Manager, ha raccontato l’approccio utilizzato dall’azienda per ridisegnare e concepire ex novo i propri imballaggi, guardando tanto all’aspetto strategico che ai primi risultati concreti.

“Da anni selezioniamo i materiali impiegati per l’imballaggio dei nostri prodotti, sia in base alla loro idoneità per la perfetta conservazione dell’alimento sia per la possibilità di riciclaggio. Su un totale di 430.000 tonnellate di packaging, il 40% è vetro completamente riciclabile, il 40% carta e cartone e il restante 20% plastica. Stiamo rivedendo e riprogettando diversi imballaggi al fine di migliorare la circolarità della filiera e vogliamo farlo al meglio, analizzando le diverse opzioni e sperimentando l’effettiva riciclabilità grazie all’utilizzo di studi pilota”, ha sottolineato Avogadro, illustrando cosa significhi la strategia delle 5R. “Negli ultimi cinque anni la nostra strategia, basata su riduzione, rimozione, riciclo, rinnovabilità e riuso, ci ha permesso di risparmiare oltre 6.500 tonnellate di plastica rigida nelle confezioni di Estathè, delle praline e dei tappi di Nutella. Inoltre, gli imballaggi non a contatto con il prodotto sono per il 90% costituiti da materiale riciclato. In aggiunta, per applicare alla lettera il concetto di rimozione, abbiamo sostituito il classico piedistallo di plastica dell’uovo di Pasqua con un piedistallo fatto anch’esso di cioccolato”. 

L’Italia risulta essere tra i Paesi più virtuosi in Europa per quanto riguarda il riciclo dei rifiuti, mostrando di aver raggiunto in gran parte quelli che sono i requisiti che l’Unione Europea chiede ai Paesi membri di raggiungere entro il 2025 ed entro il 2030. “Perché sia ecosostenibile, un imballaggio non deve solo essere riciclato, ma deve essere pensato e progettato affinché possa essere facilmente ed efficacemente riciclato”, ha osservato il presidente del Conai, Giorgio Quagliuolo, a margine della conferenza. “L’Italia è tra i Paesi europei più virtuosi quando si parla di riciclaggio e si può affermare che ha già raggiunto i livelli di ecosostenibilità e riciclaggio che, secondo quanto previsto dalle normative europee, devono essere raggiunti dai Paesi membri entro il 2025 e il 2030”.

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